Il tatuaggio è una forma d’arte vecchia quasi quanto l’uomo: ha infatti origini antichissime, risalenti a oltre 5000 anni fa, con ritrovamenti su mummie egizie e sul celebre, nostrano "Uomo del Similaun". Utilizzato da varie culture antiche e moderne, il tatoo serviva come simbolo di appartenenza e comunicava condizioni di salute e status sociale. Durante il XVIII secolo, i marinai occidentali riportarono la pratica in Europa, influenzati dalle tradizioni polinesiane. La parola tatoo deriva infatti dal termine polinesiano “tau tau”.
Nel corso del '900, il tatuaggio è passato da essere una pratica marginale a un fenomeno culturale diffuso. Negli anni '20 e '30, i tatuaggi erano comuni tra marinai, criminali e membri di circhi, associati spesso a ribellione e sottocultura. Durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, i soldati soprattutto americani si facevano fare dei tatuaggi per commemorare il loro periodo di servizio militare. Negli anni '60 e '70, la cultura hippie e il movimento di liberazione personale contribuirono alla popolarità del tatuaggio. Infine, dagli anni '80 e '90, con la diffusione della musica punk e rock, e l'influenza di celebrità e media, il tatuaggio è diventato un'espressione artistica e di identità personale ampiamente accettata.
Pochi sanno che il tatuaggio in Italia ha una tradizione piuttosto antica in quanto, fino a poco più di un secolo fa, i fedeli che si recavano a Loreto ricevevano da tatuatori professionisti dei “marchi” a tema religioso per ricordare il loro pellegrinaggio.
Tolto quindi il vecchio pregiudizio sui tatuaggi destinati a “marinai, vagabondi e gente di malaffare” cerchiamo di capire quali possono essere i pro e i contro del tatuarsi.
Che sia inteso come semplice decorazione o come messaggio per l’espressione di sé, il tatuaggio se piace ed è ben fatto è bello da vedere, relativamente poco costoso e soprattutto rimane per sempre a testimoniare un momento particolare della vita. La percezione del dolore è soggettiva, ma in generale per la maggior parte dei tatoo si avverte un lieve fastidio che scompare in breve tempo. Gli aghi utilizzati sono molto sottili e danno un “pizzicore” ampiamente sopportabile. Ciò che più conta nel tatuaggio è che rappresenta un modo di comunicare con chiunque incontrerai senza bisogno di parole.
I tatuaggi possono essere rimaneggiati o rimossi col laser, ma i segni si vedranno comunque. Perciò lascia perdere l’idea di un tatuaggio se non vuoi che sia per sempre! I tatuaggi possono risultare deludenti se sono fatti da tatuatori inesperti (assicurati di scegliere uno studio affidabile) e per di più, se male eseguiti o mal curati, possono infettarsi provocando un certo fastidio. Purtroppo, tra i contro dei tatuaggi, dobbiamo aggiungere che in certi ambienti particolarmente conservatori le persone tatuate sono ancora oggi malviste.
Come si può vedere, i pro e i contro dei tatoo sono molto soggettivi e dipendono anche dall’autorevolezza dei professionisti interpellati. In ogni caso, prima di tatuarti pensaci bene e non lasciarti prendere dalla foga del momento. Ricorda inoltre che per legge è vietato tatuarsi in stato di ebbrezza o di alterazione sensoriale e dovrai firmare uno scarico di responsabilità al tuo ingresso in studio.