Stare a tavola con la propria famiglia: quali sono i possibili benefici?
Stare a tavola con la propria famiglia non è solo un momento per condividere un pasto, ma rappresenta un'opportunità per rafforzare i legami, promuovere una comunicazione aperta e favorire il benessere emotivo e fisico.
Condividere i pasti in famiglia non è scontato in un mondo come il nostro, sempre più frenetico. Non è neanche scontato che l’idea di mangiare insieme sia fonte di piacere: è esperienza comune, per chi vive in famiglie disfunzionali, che la cena sia il momento in cui tutte le tensioni vengono a galla. Tra chi si annoia e accende la TV, chi dà la solita risposta scocciata a domande che sono sempre le stesse, chi non vede l’ora di alzarsi e correre via e chi mestamente si accinge a sparecchiare e lavare i piatti, non sempre il cibo condiviso regala gioia. Eppure, secondo gli psicologi, mangiare insieme in famiglia è un’abitudine da non abbandonare per una serie di ragioni:
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- Mangiare insieme aiuta a sentirsi più connessi, anche quando tale connessione è disfunzionale. Persino nei branchi degli animali c’è un preciso rituale per consumare il cibo in gruppo. Se questa condivisione è problematica, si arriva a capire che c’è un problema più grosso da risolvere e ci si può attivare per “salvare” il benessere familiare. È molto importante che il pasto sia un vero momento di condivisione, fatto di parole più che di distrazioni (TV, cellulari, ecc.)
- La routine dei pasti familiari offre un ambiente sicuro e stabile, che può essere particolarmente rassicurante per i più piccoli. Questo momento di condivisione fornisce un'opportunità per esprimere emozioni, affrontare le sfide e celebrare i successi. Il supporto emotivo ricevuto durante questi incontri può aiutare a costruire autostima e resilienza nei bambini e negli adolescenti. Il momento del pasto è parte integrante dell’educazione dei bambini, che osservando e facendosi guidare dagli adulti imparano le regole sociali, ma anche buone abitudini come la pazienza, la comprensione, la curiosità e il senso del dovere.
- Mangiare insieme in famiglia può avere un impatto positivo sulle abitudini alimentari. I pasti preparati in casa tendono ad essere più sani rispetto a quelli consumati fuori o ordinati da asporto; inoltre, quando i genitori modellano comportamenti alimentari sani, i bambini sono più propensi a seguire il loro esempio. Il miglioramento si vede sia nei piccoli che negli adulti, con la riduzione del rischio di sovrappeso e obesità. Secondo uno studio di DeBar, il BMI degli adolescenti sarebbe inversamente proporzionale al numero dei pasti svolti in famiglia: più pasti fatti in casa, meno grasso. Lo studio tuttavia è da approfondire e ha riguardato solo minori con problemi legati al peso.
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I pasti in famiglia, insomma, rappresentano un momento essenziale per la crescita e l’educazione dei bambini e sono anche un vero e proprio termometro di come vanno i rapporti familiari. Se i pranzi e le cene condivisi sono frutto di continuo stress, è bene indagare più a fondo quali siano i problemi sottostanti: non si tratta quasi mai del semplice “fare i capricci”, della “fase adolescenziale” o dei “problemi al lavoro” se mangiare con un bambino o un adulto della propria famiglia sembra una tortura più che un piacere.
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