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    Stare a tavola con la propria famiglia: quali sono i possibili benefici?
    Stare a tavola con la propria famiglia non è solo un momento per condividere un pasto, ma rappresenta un'opportunità per rafforzare i legami, promuovere una comunicazione aperta e favorire il benessere emotivo e fisico.

    Condividere i pasti in famiglia non è scontato in un mondo come il nostro, sempre più frenetico. Non è neanche scontato che l’idea di mangiare insieme sia fonte di piacere: è esperienza comune, per chi vive in famiglie disfunzionali, che la cena sia il momento in cui tutte le tensioni vengono a galla. Tra chi si annoia e accende la TV, chi dà la solita risposta scocciata a domande che sono sempre le stesse, chi non vede l’ora di alzarsi e correre via e chi mestamente si accinge a sparecchiare e lavare i piatti, non sempre il cibo condiviso regala gioia. Eppure, secondo gli psicologi, mangiare insieme in famiglia è un’abitudine da non abbandonare per una serie di ragioni:

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    1. Mangiare insieme aiuta a sentirsi più connessi, anche quando tale connessione è disfunzionale. Persino nei branchi degli animali c’è un preciso rituale per consumare il cibo in gruppo. Se questa condivisione è problematica, si arriva a capire che c’è un problema più grosso da risolvere e ci si può attivare per “salvare” il benessere familiare. È molto importante che il pasto sia un vero momento di condivisione, fatto di parole più che di distrazioni (TV, cellulari, ecc.) 
    1. La routine dei pasti familiari offre un ambiente sicuro e stabile, che può essere particolarmente rassicurante per i più piccoli. Questo momento di condivisione fornisce un'opportunità per esprimere emozioni, affrontare le sfide e celebrare i successi. Il supporto emotivo ricevuto durante questi incontri può aiutare a costruire autostima e resilienza nei bambini e negli adolescenti. Il momento del pasto è parte integrante dell’educazione dei bambini, che osservando e facendosi guidare dagli adulti imparano le regole sociali, ma anche buone abitudini come la pazienza, la comprensione, la curiosità e il senso del dovere. 
    1. Mangiare insieme in famiglia può avere un impatto positivo sulle abitudini alimentari. I pasti preparati in casa tendono ad essere più sani rispetto a quelli consumati fuori o ordinati da asporto; inoltre, quando i genitori modellano comportamenti alimentari sani, i bambini sono più propensi a seguire il loro esempio. Il miglioramento si vede sia nei piccoli che negli adulti, con la riduzione del rischio di sovrappeso e obesità. Secondo uno studio di DeBar, il BMI degli adolescenti sarebbe inversamente proporzionale al numero dei pasti svolti in famiglia: più pasti fatti in casa, meno grasso. Lo studio tuttavia è da approfondire e ha riguardato solo minori con problemi legati al peso. 
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    I pasti in famiglia, insomma, rappresentano un momento essenziale per la crescita e l’educazione dei bambini e sono anche un vero e proprio termometro di come vanno i rapporti familiari. Se i pranzi e le cene condivisi sono frutto di continuo stress, è bene indagare più a fondo quali siano i problemi sottostanti: non si tratta quasi mai del semplice “fare i capricci”, della “fase adolescenziale” o dei “problemi al lavoro” se mangiare con un bambino o un adulto della propria famiglia sembra una tortura più che un piacere.

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     Commenti (1)
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    1. cri_cri62, Udine (Friuli-Venezia Giulia)
      Molto contenta di avere condiviso decenni di pasti insieme ai miei genitori prima e poi insieme a loro e alla mia nuova famiglia. E sempre senza fretta e spesso divertendosi in una atmosfera rilassata e piena di amore vero. Sono momenti importanti, che nutrono il nostro spirito e ci aiutano a superare i momenti difficili che nella vita ognuno di noi deve attraversare. Anche quando i nostri genitori non ci sono più.
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