L'amor proprio, ovvero "amore di sé", è un comportamento di rispetto verso se stessi in quanto esseri umani. Questo atteggiamento è del tutto positivo perché contribuisce a rendere il mondo migliore, in quanto innesca una serie di reazioni positive nelle persone che abbiamo intorno. Chi ama davvero se stesso, infatti, conduce una vita sana, non coltiva invidia e disprezzo e manifesta di solito anche un certo buon umore. Purtroppo, se abbiamo avuto una educazione rigida, siamo portati invece a svalutarci perché facciamo confusione tra i concetti di amor proprio, egoismo e narcisismo.
Rousseau affermava che l'amor proprio fosse un sentimento negativo: «appena, infatti, si prende l’abitudine di misurarsi con altri ed uscire da se stessi per assegnarsi il primo e il miglior posto, è impossibile non provare avversione per tutto ciò che ci impedisce di essere tutto». Egli sembra intendere l'amor proprio come un meccanismo basato su invidia e competizione, in cui si cerca di scalare la vetta sociale attraverso un continuo danneggiamento degli altri. Tra i cristiani, nonostante la cosa sia dibattuta, l'amor proprio è considerato generalmente negativo perché impedirebbe di amare fino in fondo Dio (è l'insegnamento di S.Agostino). Da bambini, probabilmente, vi hanno insegnato a mettere da parte il più possibile l'amor proprio, perché negare se stessi in favore degli altri viene ritenuta una virtù.
In verità l'amor proprio è positivo! Così come non si può parlare di vero amore di coppia quando il rapporto è basato su ossessioni, idealizzazioni e idolatrie, ecco che neanche l'amore per se stessi può coincidere con queste cose. La cura di sé non ha a che fare con il narcisismo e non peggiora la socialità, anzi, la migliora.
Ma l'amor proprio, come qualsiasi amore, va coltivato. Ecco qui alcuni consigli: