Il corteggiamento: una parola deliziosamente demodè. Nonostante siano ancor oggi in commercio manuali che offrono consigli su come attuarlo al meglio, psicologi e studiosi lo danno per morto. Perché?
La risposta è sotto gli occhi di tutti: negli ultimi decenni la società è cambiata profondamente. Come ha scritto Zygmunt Bauman ne "L'amore liquido", le relazioni contemporanee sono lo specchio della precarietà totale delle nostre vite: lavoro intermittente e a tempo determinato, famiglia instabile, ricomposta, multipla, calo delle nascite. La "società liquida" in cui siamo immersi tocca anche la sfera dell'amore, consegnandoci un enorme bisogno di relazioni, da un lato, e la terribile paura di attuarle, dall'altro.
«[questa epoca lascia] gli uomini e donne disperati perché abbandonati a se stessi, che si sentono degli oggetti a perdere, che anelano la sicurezza dell’aggregazione e una mano su cui poter contare nel momento del bisogno, e quindi ansiosi di “instaurare relazioni”; [sono] al contempo timorosi di restare impigliati in relazioni “stabili”, per non dire definitive, poiché paventano che tale relazione possa comportare oneri e tensioni che non vogliono né pensano di poter sopportare e che dunque possa fortemente limitare la loro tanto agognata libertà di… sì, avete indovinato, di instaurare relazioni»
Ecco allora perché il vecchio corteggiamento è scomparso. I fiori, gli inviti, gli sguardi, le fantasticherie sul primo bacio che si protraggono a lungo mentre si impara a conoscere l'interiorità della persona desiderata: come può sussistere tutto questo se, da entrambe le parti, c'è il terrore di cadere in trappola? Meglio allora consumare in fretta i rapporti, passare senza ostacoli dal primo incontro al rapporto sessuale, per pensare che si potrà sempre decidere dopo, si potrà sempre scappare.
Un altro possibile ostacolo per il corteggiamento è, al contrario, l'eccesso di romanticismo, quello legato all'idea del "colpo di fulmine". Per chi è particolarmente sentimentale, la mancanza di corteggiamento può essere vista come un valore, una dimostrazione di sincerità e immediatezza dell'amore.
Un'ultima motivazione che spiega il tramonto del corteggiamento: nel corso del secolo scorso l'emancipazione femminile ha fatto passi da gigante, con il conseguente decadimento dei ruoli tradizionali assegnati ai due sessi. Il corteggiamento tradizionale era improntato a uno schema piuttosto rigido, con l'uomo che si proponeva e la donna che doveva prima o poi capitolare. È certo possibile un corteggiamento a parti invertite, ma l'emancipazione femminile ha portato piuttosto un aumento di informalità nei rapporti. Una conseguenza possibile è lo smarrimento, la confusione dell'uomo che fatica a ricomporre il suo ruolo per entrare nel nuovo assetto sociale. Se l'educazione delle bambine sembra curarsi molto più di ieri dell'educazione all'indipendenza, non è detto che quella dei maschietti sia al passo con i tempi. Quando il bambino riceve una educazione sbagliata, rigidamente maschilista e tradizionale potrebbe, in età adulta, sentirsi smarrito e provare un vero e proprio disagio sociale che sfocia, talvolta, persino in episodi di violenza contro le donne.
Per tornare al nostro argomento, in ogni caso, ci tengo a benedire la conquista dell'informalità, che solleva uomini e donne dal gravame di un gioco di ruolo che può diventare anch'esso superficiale e scontato. Ciò che dobbiamo ritrovare non è il rituale del corteggiamento che da bambini ci faceva identificare con i cavalieri delle favole e da bambine con le principesse da salvare.
Dobbiamo invece ritrovare il tempo, questo sì importante, questo sì da salvare. Mi riferisco al periodo dell'avvicinamento tra due persone, della reciproca scoperta e del desiderio, che non può essere ridotto a una o a una manciata di sere. Questo tempo minacciato dalla grande disponibilità di incontri, dalla fluidità delle relazioni, dalla rapidità quotidiana è un amuleto prezioso che dobbiamo disperatamente salvare dalla pira in fiamme del caro corteggiamento, in via di cremazione.
E allora corteggiate, corteggiate, corteggiate! Senza fiori, senza bigliettini, senza pasticcini: fatelo come volete, ma fatelo! Ché il vecchio rituale è morto e ci dispiace, ma possiamo ancora costruirne uno nuovo, a misura di noi.