Tutti sanno che passare l’intera giornata sul divano è sbagliato anche per lo spirito oltre che per il fisico. Ciò porta però molti a sentirsi in colpa per aver passato un certo tempo a far nulla sul divano. Secondo la scienza, smettere di demonizzare questo tipo di riposo e usufruirne può portare benefici alla nostra salute mentale.
Il motivo principale per cui oziare sul divano fa bene è collegato a un ormone specifico del nostro corpo, il cortisolo.
Il cortisolo, detto anche ormone dello stress, viene prodotto naturalmente dal corpo durante il giorno e si abbassa durante la notte. Ma quando si affrontano compiti impegnativi come il lavoro o la cura della famiglia questo ormone “schizza” sopra il livello di guardia producendo il ben noto fenomeno dello stress. Uno stress elevato e prolungato non si recupera nemmeno col sonno notturno, anzi ha il potere di rovinarlo causando insonnia o risvegli ripetuti.
Anche se una pausa sul sofà non basta a risolvere uno stress di altissima portata, è vero però che lo stato di rilassamento profondo indotto dal giacere sul divano abbassa significativamente i livelli di cortisolo: un buon motivo per fare un pisolino o guardare un po’ di TV quando ci si sente particolarmente stressati. E non c’è da sentirsi in colpa…
La scienza afferma anche che il riposo vigile diurno permette al cervello di rigenerarsi, non solo abbassando il cortisolo ma migliorando l’umore e riducendo i livelli di ansia.
Ovviamente il divano non è l’unico rimedio contro livelli troppo alti di cortisolo: anche pratiche meditative, esercizi di respirazione e passeggiate possono contrastare questo antipatico ormone. Ciò non significa che il divano sia sempre la peggiore delle alternative.
Dovremmo imparare ad ascoltare il nostro corpo, adottando talvolta un approccio un po’ più intuitivo alla nostra routine. Se sentiamo il desiderio di riposare per una mezz’ora, perché non dovremmo farlo? Perché dovremmo dedicare al divano solo certi orari predeterminati e non ricorrervi invece “al bisogno”?
È la stessa filosofia che adotta chi propone le “diete intuitive”, dove il cibo viene assunto in base alle necessità del corpo senza pesarlo e senza determinare l’orario di assunzione. Per riuscire bisogna arrivare a livelli di propriocezione elevati, imparando a distinguere la pigrizia dal bisogno, la noia dalla necessità. La buona notizia è che si può fare e che tale risultato rappresenta anche una tappa importante della crescita personale.