Il Natale cristiano è una festa estremamente codificata e con una lunghissima tradizione, tanto a Oriente quanto a Occidente. Ecco una breve serie di domande e risposte per saperne di più sull’origine e il significato della festività e di alcuni suoi elementi.
I cristiani di Roma decisero di festeggiare la nascita di Gesù il giorno 25 dicembre per sostituire una festa pagana molto popolare all’epoca: il Natalis Solis Invicti (“Natale del Sole Invitto”). Questa ricorrenza celebrava il ritorno del sole dopo il solstizio d’inverno e si inseriva all’interno delle celebrazioni saturnali (le “ferie di Saturno”), durante le quali gli schiavi ricevevano doni dai loro padroni e potevano sedersi alla loro stessa mensa. In ambito cristiano le strenne natalizie ricordano i doni dei pastori al piccolo Gesù.
In italiano la parola Natale deriva dal latino cristiano Natalem, ellissi di “diem natalem Christi”, il “giorno di nascita di Cristo”.
Gli ortodossi (o meglio, la maggior parte di loro) festeggiano il Natale il 7 gennaio perché la loro Chiesa si basa ancora sul calendario giuliano, che in Occidente è stato poi sostituito da quello gregoriano. Ecco perché il loro 25 dicembre coincide con il nostro 7 gennaio.
Alcune Chiese ortodosse festeggiano il Natale il 6 gennaio, altre il 7 (quelle che seguono il calendario giuliano). Altre Chiese ortodosse, come quella greca, festeggiano il Natale il 25 dicembre insieme a cattolici e protestanti. Per la Chiesa Armena Apostolica di Gerusalemme il Natale si celebra addirittura il 19 gennaio.
Le uniche fonti che narrano per esteso la nascita di Gesù sono i vangeli di Marco e Luca, che non danno una datazione specifica all’evento. Secondo il vangelo di Matteo, Gesù sarebbe nato “nei giorni di re Erode”, che si collocano all’incirca dal 37 a.C. al 4 a.C. Dunque non siamo nemmeno sicuri dell’anno in cui questo evento si collocherebbe, tantomeno possiamo giungere a una data specifica.
La parola deriva dal latino praesaepe, che significa “mangiatoia” oppure “recinto per ovini e caprini”. Nel latino delle prime vulgate evangeliche il luogo dove fu deposto Gesù bambino veniva chiamato “cripia”, da cui deriva l’italiano “greppia”. Il termine “presepe” si usa in Italia ma anche in Ungheria, dove fu portato nel XIV quando un discendente dei re napoletani, gli Angiò, divenne monarca di quella regione.
La tradizione del presepe è tutta italiana e nasce con san Francesco. Nel 1223 il santo realizzò la prima rappresentazione della Natività a Greccio, nel Lazio, dopo avere ottenuto l’autorizzazione dal Papa. Era stato colpito dalla visione di Betlemme che aveva visitato durante la sua partecipazione alla crociata e voleva riprodurla in quel paese che trovava tanto simile. L’invenzione di Francesco si colloca in realtà in una florida tradizione medievale, quella delle “sacre rappresentazioni” che ricreavano scene prese dai vangeli con l’ausilio di fedeli travestiti. Nel primo presepe della storia non erano presenti Giuseppe e Maria ma, secondo i racconti, soltanto la mangiatoia, il bue e l’asino.