Sin dall’alba dei tempi, il tradimento è sempre esistito e sempre esisterà. Le motivazioni che spingono al tradimento, specialmente se parliamo di donne e uomini sposati, sono spesso sentimenti come la noia e la curiosità verso il mondo. Secondo il dizionario, “tradire” significa principalmente due cose: “venire meno alla fede data e a un impegno solennemente assunto” oppure “un’azione delittuosa, o comunque dannosa, compiuta ai danni di qualcuno approfittando della sua buona fede e della sua fiducia”. La religione cattolica ha decisamente influenzato queste definizioni, a partire anche dalla traduzione dal latino del verbo “tradére” che vuol dire “consegnare”, facendo così un chiaro riferimento alla consegna di Gesù ai Romani per mano del “traditore” Giuda.
La psicologia del traditore posa le sue basi sulla necessità di soddisfare dei bisogni legati alla sfera della sessualità e dell’affettività, cercando nuovi partner occasionali che possano sfamare tali necessità. Il traditore moderno vive nell’incertezza di questi tempi instabili e precari, mentre nella fuga con l’amante trova tutte le conferme sociali di cui ha bisogno, e non solo. Alla base del tradimento c’è infatti una spiegazione psicologica che va oltre il bene egoistico, poiché molto spesso si tende a cercare una conferma esterna per la propria relazione amorosa. Si esce dalla coppia proprio per ritrovarla: la relazione moderna deve mantenersi leggera e flessibile, proprio per dare la possibilità alle persone di ritrovarsi in essa, poterla misurare e decidere di uscire dal suo sistema, se non fa più per noi.
Nel mondo liquido-moderno - scriveva il sociologo e filosofo Zygmunt Bauman - la solidità delle cose, così come la solidità dei rapporti umani, tende a essere considerata come una minaccia: dopotutto, qualsiasi giuramento di fedeltà e ogni impegno a lungo termine sembrano annunciare un futuro gravato da obblighi che limitano la libertà di movimento e riducono la capacità di accettare le opportunità nuove e ancora sconosciute che (inevitabilmente) si presenteranno.
Parlando di tradimento e psicologia maschile possiamo dire che c’è sicuramente un aspetto che è in comune anche con le donne fedifraghe: ossia quello per cui si tende a cercare in un’altra figura ciò che il proprio partner non riesce più a darci. Se per gli uomini queste motivazioni sono più sessuali che altro, il tradimento nella psicologia femminile ha invece una profonda motivazione emozionale. Le donne tendono infatti a tradire quanto gli uomini, ma per motivi legati più all’autostima e a problemi relazionali con l’attuale marito. Alla base di tutto c’è sempre la comunicazione e da qui è bene partire per iniziare a scavare sulle motivazioni che spingono uomini e donne a tradire.
Ora, se da un lato è vero che a tutti può succedere di essere traditi o di tradire, c’è chi proprio non riesce a resistere alla tentazione di sedurre e di essere infedele: stiamo parlando del traditore seriale, di colui che colleziona avventure e flirt a go go, a discapito di chi gli sta accanto, che spesso non si accorge subito di questa predisposizione all’infedeltà.
I traditori cronici hanno la tendenza a ingannare molte volte al partner, perché non riescono a rinunciare alla loro voglia di avere sempre nuove avventure sentimentali e sessuali. Ecco perché c’è differenza tra il traditore seriale e quello occasionale. Per chi si trova a tradire una volta la propria compagna, l’infedeltà può rappresentare un momento di crisi in una storia, una sbandata, che può diventare o una via d’uscita, anche se meschina e poco onesta, da una relazione che non lo appaga più oppure l’occasione di rilanciare sul rapporto ufficiale, ripartendo da nuovi presupposti. Il traditore seriale, invece, lo fa come abitudine e con leggerezza, perché ha un costante bisogno di conquistare per sentirsi importante e alimentare su la sua autostima.
E' fondamentale conoscerne la psicologia per non cadere nella sua rete. A livello psicologico è una persona che ha la tendenza a cercare quanto vale nelle conferme degli altri. Di solito non ha una solida e sana autostima e usa le relazioni come uno specchio per vedere il suo valore. Anche se può apparire come un irresistibile seduttore, è molto fragile e insicuro e prova a mascherarlo ostentando se stesso e quello che possiede per mostrarsi affascinante e attirare l’attenzione.
Narcisismo e tradimento spesso vanno a braccetto, perché la capacità seduttiva di traditore seriale si basa sulla manipolazione e sulla mancanza di empatia. Le sue prede sono funzionali al suo bisogno di sentirsi bello, importante e intelligente, ma una volta conquistate e soddisfatti i suoi desideri, subentra la noia e si ricerca di nuovo il brivido della conquista. Dietro il suo comportamento c’è anche un modo per sfuggire alle responsabilità, ai doveri, alla routine, alle varie frustrazioni che nel caso di una coppia stabile ci possono essere.
Il traditore seriale ama il piacere, la conquista: per il fedifrago è difficile resistere e accontentarsi di un’unica relazione, perché questo lo porta a rimanere nella quotidianità e nell’abitudine che proprio non tollera. Per i traditori cronici non avere novità e nuovi stimoli è inconcepibile e insostenibile, per lui è intollerabile non provare nuove emozioni di euforia e di eccitazione che gli danno la conquista di altre donne e il vivere storie parallele a quella ufficiale. E' importante trovare sempre nuove attenzioni e un nuovo “trofeo” da conquistare, che lo fanno evadere dalla routine e dalla quotidianità per lui poco accettabili e poco divertenti.
Ci sono segnali ben precisi che ti aiutano a capire se hai a che fare con traditore seriale. Eccone alcuni:
La personalità del traditore seriale è molto più complessa di quanto si possa credere. Di solito, appare come una persona affabile, espansiva, dalle grandi doti comunicative ma, allo stesso tempo, sa ben nascondere lati del carattere piuttosto inquietanti. Non sembra ma calcola ogni cosa con estrema cura, dalle parole agli atteggiamenti, per evitare che venga scoperto dal partner nelle sue tante relazioni parallele.
Proprio perché seriale, vuol dire che riesce a nascondere perfettamente le sue scappatelle senza destare troppi sospetti, è capace, infatti, di incastrarle rispetto a tutti gli impegni e i doveri quotidiani. Questo dà la misura di quanto possa essere calcolatore e manipolatore.
Di solito è sposato o ha una relazione, che dura da diversi anni; svolge una professione dai guadagni mediamente interessanti; dimostra di essere altruista e attento nei confronti del prossimo, in realtà è estremamente egoista e concentrato su se stesso; usa spesso il telefono per organizzare le sue scappatelle, avanzando la scusa del lavoro o altri impegni ben radicati nella sua vita; è molto attento alla cura dell’aspetto fisico e/o in generale a come appare agli occhi degli altri. E’ egocentrico, ama avere l’attenzione su di sé, solo per sentirsi importante; spesso è introverso, non ama parlare molto della sua vita privata o delle sue dinamiche interiori, dà esattamente di sé stesso ciò che vuole e quando vuole, questo vuol dire che bisogna “accontentarsi” di una saltuaria presenza, anche quando è evasivo.
Proprio quest’ultimo punto è il più rappresentativo della sua personalità anche nei confronti del partner ufficiale: quando, infatti, inizia a tradire si trincera in un silenzio più acuto del solito. La sua furbizia, però, è talmente raffinata che sa bene come accorciare le distanze rispetto alla persona che ha accanto, senza destare troppi sospetti.
Stando al suo profilo psicologico, è molto difficile che si innamori ma non impossibile: deve incontrare una persona particolarmente seduttiva e sopra le righe, che lo eccita sia mentalmente che fisicamente, una persona dalla spiccata intelligenza, di bell’aspetto, che ha un lavoro professionalmente appagante e che, soprattutto, sa mantenere la sua autonomia nonostante la relazione, che non minaccia mai, né con parole né con i fatti, di rovinargli la vita spifferando i suoi tradimenti.
Il traditore seriale, in genere, non cerca, ma vuole essere cercato, aspetto tipico dell’infedeltà maschile: inizialmente nei confronti dell’amante è iper-presente, premuroso e anche romantico, con il tempo questo atteggiamento tende a sfumare.
Come conquistare un traditore seriale, quindi? È piuttosto semplice, queste sono le regole:
Seguire queste regole, può far innamorare il traditore seriale, ma solo se di base ha trovato nell’amante ciò che manca alla partner, che in genere è sempre una complicità molto intensa da un punto di vista sessuale.
Quando un traditore seriale viene scoperto, o meglio, quando si comprende la sua voracità nei confronti delle donne, in genere agli occhi delle più scaltre perde fascino.
Se non viene lasciato dalla moglie o dalla fidanzata, di sicuro l’amante può scegliere di abbandonarlo, in qualsiasi momento, alla sua personalità così spiccatamente egocentrica ed egoista.
Non si creda che il traditore seriale sia il classico “uomo che non deve chiedere mai”, tutt’altro, è estremamente fragile, altrimenti non avrebbe alcun bisogno di cercare di continuo qualcuna che gonfi la sua autostima ed è questo il suo più grande punto debole, ossia la considerazione intimamente bassa, che ha di sé stesso.
E forse è proprio questa la vendetta più grande, che gli si può offrire senza scenate di gelosia o azioni eclatanti: la più completa e totale indifferenza.
Solo se lo si mette in questa condizione forzata e imposta, agirà nuovamente mostrando il suo rinnovato interesse. A questo punto, però, il potere passa nelle mani della donna, che sia l’amante o la partner.
Insomma, il traditore seriale non è indistruttibile, anzi per sconfiggerlo definitivamente il segreto è ridimensionare il suo fascino, rispondere con l’indifferenza alla sua egomania: in questo modo non solo lo si vedrà effettivamente per quello che è, cioè un uomo insicuro e fragile, ma si conquisterà un importante traguardo: la piena consapevolezza che una relazione del genere, soprattutto per le donne, è deteriorante.
La scelta più saggia è scegliere se stesse, guardando e cercando ciò di cui si ha bisogno altrove.