Quali sono le distorsioni cognitive? Le 8 più comuni e come ci influenzano
Le distorsioni cognitive sono modi errati di interpretare la realtà che possono avere effetti anche importanti sulla nostra vita. Riconoscerle è il primo passo per liberarsene.
Le distorsioni cognitive, o errori di ragionamento, sono modi sbagliati di interpretare la realtà e possono condurre a pensieri irrazionali o negativi. Si tratta di modi disfunzionali di interpretare le esperienze che spesso sono appresi nell’infanzia, sul modello dei genitori, e che poi si riattivano quando sono presenti situazioni stressanti. Le distorsioni cognitive possono contribuire a generare ansia, depressione e persino abuso di sostanze: è quindi importante imparare a conoscerle per combatterle. Vediamo quali sono le più comuni:
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- Il pensiero “tutto bianco o tutto nero”: il cosiddetto pensiero polarizzato porta a ignorare le infinite sfumature della realtà per concentrarsi su una visione fallace in cui tutto è bianco o nero, zero o cento, completo successo o completo fallimento. Questo tipo di visione può essere un ostacolo quando si cerca di intraprendere una qualsiasi impresa, perché può spingere a rinunciare per paura dell’insuccesso.
- Generalizzazione: quando si generalizza un problema si tende a pensare che questo si ripeterà sempre. Ad esempio, se ho avuto un insuccesso a fronte di un tentativo, sono portato a credere che riprovarci ancora sarà inutile. Combattere la generalizzazione significa rendersi conto che la realtà non segue sempre gli stessi schemi e che un nuovo tentativo, o una nuova esperienza, può dare esiti diversi se affrontato con uno spirito più pronto.
- Il filtro mentale: si tratta della distorsione opposta alla generalizzazione, che tuttavia dà lo stesso esito. Quando si adotta il filtraggio mentale, anziché concentrarsi sul totale di una situazione si vede solo un aspetto di essa. Così ad esempio una piccola stortura in una giornata perfetta può spingere a pensare che tutto è andato male e andrà sempre male anche nel futuro.
- Eliminazione del positivo: questa distorsione è simile a quella del filtraggio mentale. Alcune persone non riescono mai a essere soddisfatte perché non riescono a vedere il positivo nella loro vita. Da tutto ciò che succede loro traggono esclusivamente il negativo e si concentrano su di esso, senza vedere quanto di bello sperimentano.
- Lettura della mente: alcune persone credono di poter leggere nella mente, interpretando piccoli segnali verbali o non verbali e riuscendo a capire ciò che gli altri pensano di loro. Ovviamente questo non è del tutto possibile: la maggior parte delle volte una persona convinta di saper leggere la mente attribuisce agli altri l’opinione che in realtà ha di se stessa.
- Ragionamento emotivo: può capitare di lasciarsi trascinare dalle emozioni che si provano, giudicando la realtà sulla base di esse. Ma nel concreto, se ci sentiamo spaventati non è detto che la situazione in cui ci troviamo sia davvero spaventosa. Le emozioni non sempre riflettono accuratamente la realtà.
- Personalizzazione e colpevolizzazione: le persone che sono in balìa di questa distorsione cognitiva possono scusarsi per eventi che sono al di là del loro controllo. Credono insomma che la realtà, quando negativa, sia il risultato di una qualche loro oscura colpa.
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Affrontare le distorsioni cognitive è importante per non cadere preda dei loro effetti negativi. Il primo passo è conoscere queste trappole della mente e fermarsi ogni volta che si presentano. È il momento di attivare la razionalità, cambiare punto di vista e rendersi conto che la realtà oggettiva è diversa da come la si può interpretare. Questo richiamo a un radicamento nel presente e nel concreto impedisce alla mente di “volare via” e aiuta a ripristinare l’equilibrio nei pensieri.
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