Il proverbio originale dice: "D'agosto moglie mia non ti conosco" ed è diffuso in molte zone d'Italia e d'Europa. Si tratta della forma più recente di una serie di proverbi molto antichi che consigliavano agli uomini di non strafare, di non affaticarsi nel mese più caldo dell'anno e quindi di non "conoscere" le mogli...in senso biblico.
Il poeta e trattatista greco Esiodo già scriveva che, quando arriva l'estate, le donne diventano "calde" e i maschi "fiacchi" e consigliava come rimedio il vino di Biblo e il riparo dei luoghi ombrosi. Anche il poeta Alceo scriveva che le donne, in agosto, sono piene di desiderio mentre gli uomini godono di poca forza.
È dimostrato scientificamente che il caldo e l'afa causino una diminuzione della libido, ma non solo negli uomini: il fenomeno è distribuito equamente tra i sessi. A dirlo così sembra strano, visto che l'estate, con le sue lunghe serate, le vacanze e gli incontri è sempre stata definita la stagione ideale per l'amore. Ma un conto è desiderare, un conto è sudare, soprattutto se la relazione è stabile! L'abbondanza di luce nei mesi estivi mette in circolo dosi aumentate di ormoni, ma le temperature infernali possono diminuire la produzione di spermatozoi e anche causare temporanee disfunzioni erettili.
Ma non è per questo, credo, che il proverbio continua a essere citato ancora oggi, anzi, ha quasi assunto un significato contrario!
Quel "conoscere" con significato piccante si è tramutato infatti in un "conoscere" letterale e il proverbio è passato a significare che d'estate valga la pena di concedersi una scappatella extraconiugale. Curioso, no?
Eppure anche questo nuovo significato sembra confortato da dati reali. Un sondaggio condotto recentemente da IES (Istituto Educazione Sessuale) ha coinvolto più di 3000 uomini e donne dai 18 ai 50 anni e li ha interrogati proprio sul tema del tradimento. Il 65% degli intervistati tradisce durante l'assenza, anche momentanea, del partner (una vacanza senza di lei/lui, ad esempio), un 35% tradirebbe anche se il partner rimanesse in città con lui. Tra i traditori impenitenti, ben 3 su 5 sono donne.
Se quelli appena riportati sono i dati di tutto l'anno, in estate sembra che effettivamente si tradisca di più: la pensano così 4 persone su 5.
Alcuni (54% degli uomini, 33% delle donne) pensano che nella bella stagione sia insito una sorta di incantesimo erotico che induce a far l'amore. Le lunghe serate, il mare, i vestiti corti e leggeri... ecco le fonti di suggestione. Gli altri intervistati, più razionali, credono che il tradimento avvenga, invece, solo se la coppia è in crisi.
Quanto vengono presi seriamente i tradimenti estivi? Per un 64% degli intervistati si tratta di veri, gravi tradimenti, di quelli che se scoperti mettono fine a una relazione di lunga data. Per altri, non è così: il 24% ritiene che si possa parlare di tradimento solo se la relazione prosegue dopo le vacanze. Infine, all'estremo opposto dei primi, un 15% degli uomini e un 9% delle donne afferma che le "evasioni amorose" dell'estate siano solo delle leggerezze insignificanti.
L'estate, allora, che cos'è? L'incantevole stagione dell'amore o il momento in cui proprio non riuscite a dormire vicini, per via dell'afa? La stagione degli impulsi violenti o di sonno e ventilatori?
Come la pensate voi?