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    Uomini e donne affrontano le rotture sentimentali in modo diverso?
    Sembra proprio così: le donne sono più colpite dal lato pratico della separazione mentre gli uomini riferiscono maggiori disagi a livello psicofisico.

    Secondo diverse ricerche scientifiche, uomini e donne affrontano la separazione in modo diverso. Siamo portati a pensare che ogni persona sia unica nel suo modo di approcciarsi alle relazioni, e in effetti è così, ma si possono comunque rintracciare dei pattern che differiscono tra i due sessi. Vediamo allora quali sono le principali differenze che intercorrono tra gli uomini e le donne quando si trovano di fronte a una rottura sentimentale.

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    Le donne, rispetto agli uomini, iniziano meno spesso una convivenza nel periodo seguente a una rottura. Parte del motivo può essere rintracciata nel fatto che spesso i figli restano con la madre, rendendole difficile trovare nuove conoscenze e “fare il passo” quando ha un legame appena nato. Le donne, secondo le ricerche, sarebbero anche quelle più a rischio di povertà dopo una rottura.

    Se le donne sono colpite nell’aspetto pratico ed economico, sono gli uomini a soffrire maggiormente a livello psicofisico dopo una rottura. L’insonnia è molto più frequente, mentre sono meno presenti le emozioni positive associate alla fine di una storia. Ma quali emozioni positive? Ad esempio il sollievo di essersi separati da un partner problematico, o la coscienza di avere imparato qualcosa dall’esperienza passata. Gli uomini rimangono molto più legati all’ex partner e si trovano molto più spesso a rimpiangerla.

    Chi dà inizio al processo di separazione? Di solito sono le donne, e questo non stupisce più ora che conosciamo i dati. Secondo diverse ricerche, le donne sono più felici e in salute quando sono single, mentre il matrimonio fa bene agli uomini.

    Un motivo della spiccata sofferenza degli uomini nei confronti delle rotture sentimentali può essere la tendenza a legarsi emotivamente alla partner, rendendola l’unica figura di riferimento per quanto riguarda l’espressione di sentimenti e bisogni. Mentre le donne sono propense a costruire una rete sociale ampia e ad appoggiarsi emotivamente ad essa, gli uomini, per quanti amici abbiano, sono portati a parlare delle loro sensazioni più profonde solo con la compagna. Un aspetto importante e trasversale tra i due sessi è la tendenza, man mano che si invecchia, a ricercare relazioni significative e a caricarle di emotività.

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    C’è qualcosa che accomuna uomini e donne in fase di separazione? Certamente i sentimenti negativi come il senso di solitudine, e anche la depressione come fase del processo di distacco. In particolare i sintomi depressivi sembrano essere connessi a un reddito basso (forse per un maggior senso di insicurezza) e al fatto di essere stati sposati (mentre gli ex conviventi affronterebbero meglio il passaggio). Anche l’età ha un peso: mentre i giovani adulti valorizzano di più il “sollievo” di essere tornati single, dalla mezza età in poi prevale il senso di tristezza. La presenza di figli, invece, sembra non incidere troppo sulla percezione della rottura a livello emotivo.

    Questi dati sono interessanti e fanno riflettere, perché la distinzione tra uomini e donne sembra non avere alcun riscontro biologico ma si dimostra più che altro figlia dei costrutti sociali. L’uomo va maggiormente in crisi quando affronta una rottura perché non si sente libero di esprimere i propri veri sentimenti a familiari e amici (il classico “uomo che non deve chiedere mai”) mentre la donna deve affrontare il problema del reddito (magari perché a lavorare era solo il marito). Se non esistesse una tradizione che assegna a ogni sesso un ruolo differente, questi diversi atteggiamenti non esisterebbero.

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