• Feed
  • Magazine
  • Online ora
  • Ricerca
  • Email
  • Chat
  • Visite
  • Voti
  • Amici
  • Lista nera
  • Nuovi iscritti
  • Ultimi accessi

  • Accesso Aree Riservate
  • Mia Area
  • Aree altri utenti

  • Mio Profilo
  • I miei post
  • La mia scheda
  • Mie foto pubbliche
  • Mie foto riservate
  • Mio partner ideale
  • Miei avvisi
  • Mio account

  •  
  • Condividi Nirvam
  • Esci


  • Contattaci
    Consigli utili
    Condizioni d'uso
    Privacy Policy
    Cookie Policy

Chiudi
Annulla Confermo
Notifiche ai Post
    Come affrontare una persona amareggiata senza amareggiarsi
    Se un amico/a è amareggiato, cosa possiamo fare per aiutarlo senza rimanere troppo coinvolti?

    L’amarezza è una condizione molto particolare: è un mix di risentimento, rabbia e tristezza, con un pizzico di frustrazione e una grande delusione nei confronti del mondo. Le persone amareggiate sono state ferite nel profondo e non trovano buone ragioni per tornare a guardare le cose da un punto di vista più ottimista. Per questo avere a che fare con loro è tanto difficile.

    Link sponsorizzato

    La prima cosa che si prova a fare quando si tratta con una persona amareggiata è farle tornare il sorriso, spronandola a pensare al futuro. Il problema è che questi soggetti sono tenacemente ancorati al passato doloroso e non riescono a distogliere la mente da esso. A volte gli sforzi, per quanto importanti, cadono nel vuoto: che fare, allora, per non amareggiarci a nostra volta?

    Per prima cosa è essenziale imparare a proteggerci. Le persone amareggiate, infatti, sono talmente concentrate sui loro stati d’animo negativi da perdere di vista persino l’empatia. Potrebbero trattarci in modo brusco e poco attento, poco coinvolto, tanto da spingere anche noi in un gorgo di risentimenti. È importante proteggerci dall’usura che un rapporto sbilanciato può creare, se necessario anche mettendo un po’ di distanza.

    Ecco poi altri consigli che possono risultare utili:

    • Capire che non c’è nulla di personale

    Come abbiamo anticipato poco sopra, le persone amareggiate possono mancare di empatia. Possono apparire frustrate, assumendo di conseguenza atteggiamenti poco gentili o quantomeno altalenanti. È necessario da parte nostra comprendere che il nostro amico/a non ce l’ha con noi, ma si comporta così perché non si sente bene. La presa di coscienza e il distacco psicologico sono fondamentali per avere a che fare con le persone amareggiate evitando di amareggiarci a nostra volta.

    Link sponsorizzato
    • Comprendere cosa succede al nostro amico/a

    Anche a noi sarà capitato di sentirci amareggiati. Per aiutare il nostro amico/a la prima cosa che possiamo fare è metterci nei suoi panni. Di cosa avremmo avuto bisogno nei momenti bui? Probabilmente non di una persona che si facesse trascinare nel nostro turbinio di pensieri negativi, ma di una presenza serena e attenta, magari in grado di distrarci. Sia chiaro: non è nostro compito caricarci del malessere altrui. Quello che possiamo fare, però, è attivare la nostra naturale empatia.

    • Individuare gli attivatori dell’amarezza

    A differenza delle persone depresse, le persone amareggiate non esprimono costantemente la loro condizione, ma tendono ad attivarsi quando sono di fronte a determinati trigger. Conoscere che cosa scatena l’amarezza è importante per provare a evitare l’argomento (o per allontanarsi quando è inevitabile).

    • Interrompere l’atteggiamento passivo/aggressivo

    Purtroppo le persone amareggiate hanno spesso comportamenti passivo/aggressivi. Per interrompere un comportamento passivo/aggressivo, dobbiamo restare calmi e non reagire con la stessa modalità: chiariamo direttamente ciò che notiamo, usando un tono assertivo e rispettoso (“Mi sembra che tu sia infastidito, ne vogliamo parlare?”). Assicuriamoci poi di stabilire confini chiari: se il comportamento continua, occorrerà limitare il tempo e le energie da dedicare a questa dinamica.

    Link sponsorizzato

    Come abbiamo visto, avere a che fare con una persona amareggiata equivale spesso a camminare sulle uova. Il rischio più grande è che l’amarezza contagi anche noi. Mantenere la giusta distanza a livello psicologico è, insieme alle altre dritte che abbiamo dato, il consiglio principale.

    ARTICOLO GIORNO
    PRECEDENTE
    ARTICOLO GIORNO
    SUCCESSIVO
    RACCOMANDATI PER TE
    Quali sono gli sport migliori per chi ha più di 60 anni
    Il linguaggio del corpo cambia quando vi innamorate?
    Crescere con un genitore narcisista: le ferite invisibili che ti porti dentro


     Commenti
    Accedi o Registrati per inserire commenti e valutazioni.
    Replica:
    Per piacere inserisci un commento
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
    Il commento verrà validato dai moderatori e poi pubblicato
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
    Il commento verrà validato dai moderatori e poi pubblicato
    Vai ad inizio pagina