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    L’orgoglio: il nemico delle relazioni
    A volte rifiutarci di ammettere i nostri errori ha un caro prezzo.

    È difficile evitare di cadere in errore. Sia in ambito lavorativo sia in ambito relazionale è normale, prima o poi, fare uno scivolone. E spesso da questi errori nascono conflitti: sì, perché ammettere di aver sbagliato di solito placa gli animi, mentre continuare a discutere getta benzina sul fuoco. Nessuno di noi vuole mai “perdere” una discussione, e questo perché succede? Per via dell’orgoglio.

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    La cosa preoccupante è che spesso ci innamoriamo del nostro orgoglio, confondendolo con la dignità o con l’amor proprio. Ma l’orgoglio di cui parliamo oggi, quello che impedisce di ammettere un errore o di fare un passo indietro, è sostanzialmente una forma di difesa.

    Come suggeriva Freud e come sviluppò in seguito Karen Horney, il nostro io è dotato di una certa fragilità. Tendiamo, per evitare di cadere nello sconforto, a idealizzare noi stessi, costruendo un’immagine che non sempre corrisponde alla realtà. Ammettere di essere fallibili può far vacillare l’immagine che abbiamo di noi e perciò facciamo di tutto per non metterci in discussione, arrivando addirittura a negare o ad attaccare gli altri.

    La paura che l’orgoglio maschera è quella di essere considerati deboli, indegni, colpevoli. La logica sotterranea che spinge a cercare di “vincere” una discussione a tutti i costi è: “Se cedo questa volta, se ammetto l’errore, sarò calpestato”. Nelle coppie l’orgoglio spesso diventa occasione di conflitto cronico, creando dissapori continui e devastando, piano piano, la relazione.

    A livello psicologico, l’orgoglio funziona come una forma di chiusura indiscriminata: non solo protegge l’io fragile, ma impedisce anche di apprendere ed evolvere. A lungo andare, trincerarci dietro l’orgoglio minaccia le nostre relazioni, ma anche la nostra elasticità mentale.

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    Visto quanto è dannoso, è possibile evitare di lasciarsi intrappolare dall’orgoglio? Possiamo provare a seguire questi tre suggerimenti:

    1. Distaccarci dall’io idealizzato

    Il primo passo per abbandonare l’orgoglio è la consapevolezza. Non ci stancheremo mai di evidenziare quanto essere consapevoli delle proprie dinamiche sia importante per evitare di rimanerne schiacciati. Chiediamoci: “Che cosa sto difendendo? Un’idea o l’immagine che ho di me stesso? Cerco la verità oppure mi nascondo delle cose?”. Fare questo ragionamento aiuta ad abbassare il picco emotivo e a valutare la situazione in un’ottica più razionale.

    1. Praticare il silenzio strategico

    L’orgoglio ci spinge a scattare come molle. Come contrastare questa spinta? Agendo al contrario, ossia praticando il silenzio strategico. Quando sentiamo che il nostro orgoglio è ferito, non reagiamo subito, ma diamoci il tempo di valutare la situazione. Ritardare la risposta a uno stimolo permette alla nostra corteccia prefrontale, l’area del cervello deputata alla riflessione, di riguadagnare il controllo sull’emotività e di farci reagire in maniera più equilibrata.

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    1. Mettere l’aver ragione in secondo piano

    Cosa è più importante, l’amore o aver ragione? Non stiamo dicendo che bisogna sempre cedere pur di evitare il conflitto: sosteniamo però che a volte fare un passo indietro e ammettere un errore fa bene al rapporto. Cedere non  significa perdere, perché in una relazione non dovrebbero esistere vinti e vincitori, ma solo due persone che collaborano per la felicità comune. Distaccarci dai bisogni dell’io e concentrarci sul bene del rapporto ci può aiutare a superare l’orgoglio.

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     Commenti (2)
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    1. insieme_essere1, Castel Bolognese (Emilia Romagna)
      Davvero molto interessante Grazie
    2. siuska, Pordenone (Friuli-Venezia Giulia)
      Vero! L’orgoglio rovina più relazioni del calzino spaiato… ma tranquillo, io sono vaccinata: chiedo scusa anche quando sbaglia l’altro!
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
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