"Summertime sadness" cantava Lana del Rey in una canzone famosissima di una manciata di anni fa, e il successo di questo brano è dovuto, in parte, al fatto che molti empatizzano con i sentimenti espressi dal suo testo.
L'estate sembra essere il periodo più desiderato dell'anno, la "bella stagione", il momento dello svago e delle vacanze, di lunghe serate in compagnia e di un generale allentamento dei ritmi; per molti, però, tutta questa piacevolezza lascia il posto a un senso costante di stanchezza, ansia e a veri e propri temporanei disturbi depressivi.
Se è molto famoso il Christmas Blues, un tipo di depressione transitoria associato al Natale, riconosciuto dalla psicologia ma anche abbastanza comprensibile al grande pubblico, è un poco meno conosciuta la SAD, sindrome tradotta in Italiano come Disturbo Affettivo Stagionale che colpisce nei mesi estivi.
I sintomi della SAD estiva sono spesso opposti a quelli della depressione decembrina: mentre in inverno si tende a dormire molto, ci si sente pigri e si tende a ingrassare, nei mesi caldi si dimagrisce, si mangia meno, si dorme poco e prevale l'irrequietezza.
Non si sa esattamente cosa scateni la SAD estiva: secondo alcuni ricercatori potrebbe avere legami indiretti con le allergie stagionali, per altri si tratterebbe di una reazione particolare alla grande quantità di luce e alla lunghezza delle giornate. Mentre per trattare la depressione invernale si possono utilizzare terapie basate sull'esposizione alla luce, d'estate i medici non sanno che pesci pigliare.
Qualcuno ha ipotizzato anche che la SAD, disturbo temporaneo presente all'incirca nel 10% della popolazione, sia in parte influenzata dal mese di nascita del paziente. I ricercatori della Vanderbilt University (Tennessee) hanno tentato di dimostrare questa ipotesi allevando diverse generazioni di topi in condizioni luminose di estate o inverno artificiali. Quelli che nascevano e vivevano i primi mesi di vita in condizioni estive sembravano sviluppare più serotonina degli altri, di conseguenza erano più sereni. Anche a livello comportamentale sono state rilevate delle differenze: i topi nati in "inverno" sembravano essere più rinunciatari, più propensi a lasciarsi andare rispetto agli altri.
Ci sono, naturalmente, ragioni sociali e comportamentali all'origine di questo disturbo, ragioni che hanno un particolare peso. Si pensi alla pressione sociale, che spinge la gente a uscire e divertirsi e ci fa sentire "strani" se non desideriamo farlo. D'estate è meno facile isolarsi, dedicarsi a rituali consolatori a base di tisana e piumone o semplicemente farsi rassicurare dal tran tran quotidiano, che in agosto si spezza.
La stagione calda, per chi già mostra fragilità mentale, può essere un vero incubo. I servizi sociali e psicologici chiudono e luce in genere stimola la maniacalità in chi è bipolare, aumenta il desiderio di sostanze in chi è dipendente e aumentano anche, purtroppo, i casi di suicidio.
Donatella Marazziti, docente del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Pisa, assicura comunque che "C’è una depressione per ogni stagione. Dipende dagli individui, dalla loro predisposizione. In estate la molla può essere l’allungamento del fotoperiodo, in autunno l’opposto".
Ma, attenzione! Distinguiamo il vero disturbo depressivo stagionale, che colpisce tutto sommato poche persone, dalla semplice demoralizzazione. Per parlare di vera depressione, spiegano gli psicologi, devono essere presenti determinati sintomi: umore depresso per la maggior parte del giorno, ogni giorno; diminuzione di interesse per tutte le attività quotidiane; rilevanti variazioni del peso e dell'appetito non dipendenti dalla dieta; insonnia o ipersonnia per più giorni di seguito, mancanza di energia, concentrazione e coordinazione.
Per chi si sente semplicemente un po' giù, per via della partenza degli amici, della stanchezza data dalle temperature o di altri fattori, il consiglio invece è darsi da fare, partendo da piccole attività piacevoli, senza curarsi del fatto che non si possa magari andare in vacanza, senza sforzarsi di farci piacere la piscina.
Mettete a tacere chi non vi rispetta o vuole per forza spingervi a fare "le cose che fanno tutti". Adesso soffrite per la pressione sociale, ma all'arrivo dell'autunno qualcuno sentirà l'acuta mancanze delle ferie e sconforto della routine mentre voi sogghignerete. Il mondo è bello perché è vario.