La paura è un'emozione comune a tutti, strettamente legata all’istinto di sopravvivenza: anche gli animali la provano ed è quindi una caratteristica fondamentale del comportamento di ogni essere. La paura, come in questo caso, scatta quando si avverte un pericolo o una minaccia incombente: quando si vede ad esempio un serpente strisciare a una distanza ravvicinata, è normale fare un balzo indietro, del tutto automaticamente.
Quando la paura diventa innaturale
Tuttavia, nella nostra specie avviene che un essere umano provi paura per un oggetto o un essere animale in realtà non pericolosi e sono fobie o addirittura per qualcosa presente solamente nella mente (paura dei fantasmi).
La paura fa aumentare l’adrenalina nel sangue, quindi aumentano i battiti cardiaci, il sangue affluisce nei muscoli, aumenta l’attenzione e la sudorazione: il corpo si prepara alla fuga o se indispensabile, alla lotta. La paura esercita dunque una funzione naturale nei casi di reale pericolo, per sé o per i propri cari, mentre se è causata da altri motivi diventa espressione di uno stato mentale (ad esempio la paura degli spazi aperti, agorafobia che, alla lunga, debilita psiche e corpo.
Stiamo andando a scuola di paura...
Purtroppo, la paura può anche essere insegnata. Un genitore può trasmettere ovvero insegnare la propria paura per i ragni o gli insetti ai figli, sia a parole sia con il comportamento, così come un cane impara a temere non solo ciò che fa paura a lui ma anche ciò che fa paura al suo padrone e a reagire di conseguenza, ringhiando o attaccando. Attenzione: un animale che prova paura attacca sempre, a scopo difensivo o per proteggere i suoi piccoli. Può accadere lo stesso nell’uomo che cerca di neutralizzare una minaccia, vera o presunta tale: l’aggressività è in questi casi un diretto "prodotto" della paura.
Si può dimenticare la paura?
Per fortuna, è vero anche che una reazione eccessiva e non motivata di paura, così come questa del Coronavirus, è stata appresa in questi giorni, può anche essere “disimparata”. Per farlo potrà essere utile un percorso di psicoterapia che aiuti a portare alla luce quei “nodi” che si sono fatti, causano reazioni sproporzionate e che condurranno al disagio psichico abbassando la qualità della vita.
In questi casi la paura funziona come un segnale di allarme e, benché spiacevole, si rivela un’alleata che spinge a ritrovare un equilibrio che questi giorni difficili hanno compromesso. Si direbbe che la paura sia assimilabile alla febbre la quale segnala che il corpo si sta difendendo da un’infezione...
L’ ansia è una paura senza minaccia
Chi soffre di paure eccessive – e ricordiamoci che paura e ansia vanno sempre a braccetto, non deve deprimersi: posto che provare paura è normale e persino salutare, si può imparare a guardare questa emozione e a prendere atto della sua "invadenza". Questo è il primo passo per restituirla al suo sano ruolo di sentinella imprescindibile della sopravvivenza. Insomma il ruolo della paura è salvarci da ciò che, oggettivamente o solo soggettivamente, troviamo pericoloso: non solo un nemico ma persino un amico a volte assillante ma fedele. In questo senso è particolarmente sbagliato dare del vigliacco (“uno che ha paura perfino della propria ombra”) a una persona che prova una paura per noi immotivata.
Ognuno ha un suo "regno interno" dove albergano paure e terrori e spesso non lo vuole esplorare: è un reame del tutto personale che non si deve mai affrontare con la forza.
C'è da dire che sfidare una paura può rivelarsi deleterio e, nel caso di un’epidemia, pericoloso anche fisicamente. Al contrario, può essere utile parlarne: quanti disagi aspettano solo che si dia loro la parola! La paura che ci salva da una brutta caduta è benvenuta, se produce timore o sospetto sta dicendoci di vigilare con attenzione, ma anche se ci impedisce di vivere pienamente la vita, di avere precauzioni, di tenerci lontani dagli altri, lo fa comunque per il nostro bene: c’è qualcosa in sospeso che va assolutamente chiarito e compreso. Dentro di noi prima che fuori...