• Feed
  • Magazine
  • Online ora
  • Ricerca
  • Email
  • Chat
  • Visite
  • Voti
  • Amici
  • Lista nera
  • Nuovi iscritti
  • Ultimi accessi

  • Accesso Aree Riservate
  • Mia Area
  • Aree altri utenti

  • Mio Profilo
  • I miei post
  • La mia scheda
  • Mie foto pubbliche
  • Mie foto riservate
  • Mio partner ideale
  • Miei avvisi
  • Mio account

  •  
  • Condividi Nirvam
  • Esci


  • Contattaci
    Consigli utili
    Condizioni d'uso
    Privacy Policy
    Cookie Policy

Chiudi
Annulla Confermo
Notifiche ai Post
    Essere multitasking è davvero un pregio?
    Secondo gli studiosi, no. Vediamo perché.

    Da qualche anno la parola "multitasking" è molto diffusa. Sapevi che il termine deriva dal linguaggio informatico? In passato si usava la parola "multitasking" per riferirsi alla capacità di un sistema operativo di eseguire più di un programma nello stesso momento, ma oggi si usa soprattutto per descrivere una qualità di certe persone, che sono in grado di eseguire molti compiti diversi contemporaneamente.

    Link sponsorizzato

    La parola ha, per la maggioranza di noi, un significato che interpretiamo come positivo: sembra essere una vera e propria dote perché consente di gestire alti livelli di attività in campo professionale e personale.

    Ma, secondo gli psicologi, essere multitasking non è necessariamente un pregio.

    Anche se l'essere dotati del dono dell'attenzione multipla sembra rispondere ai tempi ristretti del mondo contemporaneo, secondo gli studiosi l'abitudine a eseguire più attività contemporaneamente comporta una maggior fatica a organizzarsi e soprattutto a focalizzarsi su un obiettivo. Il rischio, insomma, è di perdere ripetutamente di vista il "filo del discorso" impiegando di conseguenza più tempo del previsto a concludere l'attività iniziata. È quanto ha concluso una ricerca della University of London: il multitasking è in realtà più lento e meno efficiente dell'antico uso di fare una cosa per volta.

    Sembra che col tempo l'abitudine a fare troppo e tutto insieme possa comportare anche un calo piuttosto sensibile del quoziente intellettivo personale. Secondo alcuni psicologi chi ha una personalità o un'organizzazione del tempo direzionata al multitasking sperimenta maggiore rischio di ansia e depressione.

    Secondo altri studi, la mente umana è naturalmente portata alla distrazione, qualsiasi sia l'attività che si svolge. Si calcola che la nostra mente sia distratta per il 46,9% del tempo della nostra vita: quando variamo continuamente attività o ne svolgiamo più d'una il "quoziente di distrazione" aumenta ulteriormente, rosicchiando il tempo disponibile.

    Dunque questa parola, così sbandierata, non è poi tanto positiva. Potremmo addirittura parlare di "trappola del multitasking", visto che non solo le nostre convinzioni ma anche le pressioni esterne ci portano spesso ad abbracciare questo modo di vivere e lavorare anche se non lo vorremmo.

    Link sponsorizzato

    Se concludere un'attività dona al nostro cervello una sensazione di benessere, indotto dai neurotrasmettitori della "ricompensa", potremmo pensare che chiudere più attività contemporaneamente raddoppi o triplichi il benessere che si prova. In realtà, come abbiamo visto in questa breve dissertazione, gli svantaggi correlati a questa abitudine sono molti di più rispetto ai vantaggi.

    Ecco perché è importante reagire alla "trappola" dandosi la possibilità di:

    • Riposare il cervello (con una pausa di 20 minuti ogni due ore di attività). Non fare altre pause tra un intervallo e l'altro. 
    • Eseguire i propri compiti familiari e lavorativi con rispetto per se stessi e aspettative realistiche, senza cedere alla sensazione di sovraccaricarsi. 
    • Stabilire e rispettare delle priorità nei compiti da eseguirsi, anche accettando di dover rinunciare ad alcuni di quelli meno urgenti. 
    Link sponsorizzato

    Ecco come possiamo combattere l'ideologia dell'impegno multiplo mantenendo comunque efficienza e concentrazione.

    ARTICOLO GIORNO
    PRECEDENTE
    ARTICOLO GIORNO
    SUCCESSIVO
    RACCOMANDATI PER TE
    Posizioni per dormire in coppia: quali sono le migliori
    Le cinque regole di Cicerone per fare un discorso perfetto
    Cellulite: cause, rimedi e strategie per contrastarla (o attenuarla)


     Commenti
    Accedi o Registrati per inserire commenti e valutazioni.
    Replica:
    Per piacere inserisci un commento
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
    Il commento verrà validato dai moderatori e poi pubblicato
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
    Il commento verrà validato dai moderatori e poi pubblicato
    Vai ad inizio pagina