Le regole del bon ton, che tanto hanno ispirato i nostri predecessori, non sono cadute in disuso ma si sono semplicemente adattate alla nostra società, nella quale i rapporti personali sono fluidi e attraversano molti ambiti, dalla tavola ai viaggi, alla moda. Se un tempo le indicazioni del galateo erano piuttosto rigide e talvolta avulse dalla vita di tutti i giorni, oggi abbiamo raccomandazioni più smart e adattabili ad ogni contesto, compresi i rapporti su web. In tal caso è stato coniato un apposito termine, “netiquette” – fusione delle parole “network” ed “etiquette” – che si riferisce a un galateo informatico utile per limitare la maleducazione online.
Molto spesso la gentilezza viene interpretata come mollezza, invece è una qualità importante da recuperare nel nostro tempo, scandito da ritmi frenetici e rapporti spesso superficiali. Quindi parole apparentemente di contorno, quali “per favore”, “grazie”, “prego” e “scusa” vanno usate in tutti i rapporti interpersonali, sia familiari che lavorativi che sociali. In particolare, chiedere scusa per un errore o un comportamento sbagliato ci avvicina all’altro e migliora la nostra immagine esteriore, contrariamente a chi va pensando che la peggiori.
Esprimersi con “piacere” di fronte ad una persona appena conosciuta non è molto elegante, meglio sarebbe presentarsi solo con il proprio nome. Anche “buon appetito” dovrebbe lasciare il posto a “buon pranzo” o “buona cena”. Quando si invita qualcuno a pranzo sarebbe del tutto demodè esprimersi con il termine colazione, come si faceva un tempo. Ma “gradisci” anziché “vuoi” e “sazio” invece di “pieno” continuano a essere preferibili. Sempre in ambito di galateo a tavola, mai usare il cellulare mentre si mangia perché è irrispettoso verso i commensali. L’espressione “a buon rendere” è considerata poco incline al bon ton e stessa cosa per i termini “caro” o “dottore” rivolti a chiunque, senza motivi oggettivi. Evitate di utilizzare le parole straniere al plurale, perché rappresentano un errore per la nostra grammatica e sono poco eleganti.
I commenti sui social devono essere improntati a rispetto e gentilezza: mai usare parole offensive, inappropriate oppure soprannomi. Nello scrivere le mail o inviare messaggi usare poco il maiuscolo perché risulta aggressivo verso l’interlocutore. Comunicazioni e messaggi dovrebbero essere limitati alle ore diurne, per non disturbare la sfera privata delle persone.
Le parole che scambiamo con gli altri non vanno gridate né sussurrate: nel primo caso trasmettono aggressività, nel secondo parrebbero irriguardose verso altre persone presenti, suggerendo l’idea di avere qualcosa da nascondere.
I contatti fisici e i movimenti corporei dovrebbero essere composti e armoniosi. Il troppo gesticolare o il toccare l’interlocutore non è mai contemplato nel bon ton. Quando si viaggia è sempre buona norma salutare e soprattutto rispettare le consuetudini locali, in segno di rispetto nei confronti di chi ci ospita. Il sentirsi a casa propria in questo contesto non deve intendersi come libertà di fare ciò che si vuole.
Questo “galateo contemporaneo” contempla poche regole, semplici e banali se vogliamo, ma se rispettato aiuta tutti a vivere meglio.
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