Se man mano che il giorno avanza non vi sentite stanchi, ma al contrario sempre più energici; se detestate alzarvi presto; se tendete a svolgere i vostri compiti più importanti a tarda sera, allora siete dei nottambuli, e non dei semplici disorganizzati o perdigiorno come qualcuno potrebbe credere! Una celebre frase di Monica Vitti suona così: “Dicono che il mondo è di chi si alza presto. Non è vero, il mondo è di chi è felice di alzarsi”. Ecco, voi ne siete la dimostrazione.
Se siete dei nottambuli di natura, è probabile che nel corso della vita vi siate sentiti dire più volte che il vostro è un capriccio, un’abitudine poco salutare o poco seria. Intorno alle menti “notturne”, in effetti, grava ancora un alone di pregiudizio. La nostra società oggi è certamente più variegata di quella di un tempo, ma è ancora in gran parte regolata su un assetto mattutino: di mattina si va a scuola e si svolge la maggior parte dei lavori. Ecco perché chi ama far tardi deve fare tanti sforzi per adattarsi e, in più, è visto come poco efficiente e poco propenso alle attività più serie.
In realtà il cronotipo, cioè l’orologio interno che ciascuno di noi possiede e che determina l’essere “gufi” o “allodole”, è in gran parte un fatto genetico: le persone nascono con una propensione all’alzarsi presto oppure a far tardi. A dimostrarlo ci sono diversi studi scientifici.
Essere nottambuli non è indice di pigrizia, quindi. I ricercatori hanno dimostrato che gli individui con questa tendenza iniziano a manifestare il massimo dell’attivazione cerebrale (e cognitiva) dopo circa dieci ore dal risveglio: è naturale, quindi, che vogliano restare svegli e svolgere le loro attività preferite quando si sentono più vigorosi e attenti.
In una ipotetica società nella quale ognuno fosse libero di addormentarsi e svegliarsi quando meglio crede, i nottambuli non avrebbero nessun tipo di problema: invece, essendo costretti ad adeguarsi agli orari scolastici e lavorativi standard, possono sperimentare alcuni disagi relativi alla qualità del sonno, ma anche alla salute generale. Sembra che i nottambuli siano più esposti a diabete e obesità, nonché a problemi psicologici e neurologici. La fatica ad addormentarsi e la conseguente tendenza a dormire meno di sette ore per notte sono le cause principali di questi disturbi. Inoltre, visto che è di mattina che si svolge la maggior parte degli esami scolastici, le menti notturne ottengono in genere risultati peggiori rispetto ai mattinieri.
In compenso, quando si tratta di intelligenza generale (il cosiddetto fattore G), chi ama la notte risulta mediamente più brillante. Sembra anche che i gufi abbiano una mente più aperta e creativa rispetto alle allodole: gli studiosi affermano infatti che i nottambuli tendano a usare maggiormente il pensiero laterale, trovando soluzioni alternative e originali ai problemi.
Naturalmente queste sono generalizzazioni basate sull’osservazione empirica e la redazione di medie matematiche, dunque non corrispondono per forza alla realtà di ogni persona. Il cronotipo non è determinante per misurare l’intelligenza e la capacità scolastica o lavorativa ed essere notturni o mattinieri non è né un pregio né un difetto, ma semplicemente una caratteristica della persona. Ciò che si dovrebbe fare, sicuramente, è smettere di giudicare la serietà, la buona volontà e l’adeguatezza di qualcuno in base all’orario in cui preferisce alzarsi.