La storia di Taiwan è molto articolata. Conosciuta anche come Formosa, nome attribuitole dai coloni portoghesi nel XVI secolo (a loro succedettero olandesi e spagnoli) entrò a far parte del Giappone a fine Ottocento, per poi diventare una provincia periferica dell’Impero cinese nel XVII secolo. Dal 1949 Taiwan, che con il nome di Repubblica di Cina ebbe a governare l’intero territorio cinese a partire dal 1912, divenne indipendente mentre il resto della Cina acquistò la denominazione di Repubblica Popolare Cinese.
Il rapporto con la Cina fu sempre conflittuale. Dal 1971 Taiwan è stata esclusa dall’ONU a beneficio della Repubblica Popolare Cinese nella quale essa viene ricompresa. Negli anni è cresciuto sull’isola un sentimento nazionalistico assieme ad un progressivo deteriorarsi dei rapporti con Pechino. Per converso l’isola di Taiwan è molto importante per gli Stati Uniti a causa della sua posizione strategica nell’Asia orientale che consente agli USA di avere libera circolazione marittima nell’area nonché di contenere l’influenza cinese.
Xi Jinping ha dichiarato la volontà di annettere Taiwan entro il 2049, anno di celebrazione dei 100 anni della Repubblica Popolare Cinese. Ciò naturalmente ha scatenato preoccupazione e messo in allarme non solo i diretti interessati ma anche il resto del mondo, alla luce di quanto sta succedendo in Ucraina.
Qualcuno sostiene che lo scenario possa essere ipotetico e difficilmente realizzabile per alcuni motivi:
Nello scenario attuale Pechino si trova in una posizione scomoda: non vuole inimicarsi la Russia che rappresenta per la Cina una sponda in politica estera e con la quale esistono comuni interessi economici, e nello stesso tempo evita di prendere posizioni esplicite sul principio di sovranità nazionale proprio per la questione di Taiwan.
Nel frattempo Taiwan sta consolidando, presso il suo popolo, l’identità nazionale con il proposito di catalizzare l’opinione pubblica contro i propositi di riunificazione della Cina e scongiurare l’idea di un’annessione volontaria. Per ora, a quanto pare, l’isola fa molta gola alla Cina, eppure non sembrano profilarsi rischi nel breve e medio periodo.