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    Quando un partner si evolve più dell’altro
    Quando ci si trova a pensare che il proprio partner è “diventato un altro” o al contrario “è rimasto un adolescente”, probabilmente si sta vivendo un momento di disallineamento nella crescita personale tra membri della coppia.

    L’essere in coppia non ferma e non accelera la crescita personale di ciascuno dei partner. Ecco perché può capitare, a un certo punto della relazione, di pensare che l’altro “sia cambiato, non sia più la stessa persona” o che, al contrario, sia rimasto un “immaturo”. In quasi tutte le coppie capita, soprattutto dopo i primi mesi insieme, di sperimentare questo disallineamento esistenziale che rischia di allontanare i due innamorati. Ma chiariamo meglio che cosa intendiamo per evoluzione di un partner: 

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    • Il cambiamento di cui parliamo può essere individuale e interiore: la persona “cresce” e approda a una nuova visione della vita, con nuove esigenze. Questo genere di cambiamento può avvenire con l’età, quindi in tempi lunghi, ma può anche essere repentino: un lutto, un incidente, una proposta di lavoro, qualsiasi cosa può portare a una evoluzione personale inaspettata. 
    • Il cambiamento può essere non personale, ma limitato alla sfera della coppia: la constatazione di essere innamorati o il desiderio di prendersi un impegno sentimentale a lungo termine possono essere esempi comuni di evoluzione all’interno della coppia. 

    In entrambi i casi uno dei due partner potrebbe avere la sensazione di restare indietro rispetto al cambiamento dell’altro: questo potrebbe destabilizzarlo o scatenare in lui un istintivo rifiuto. Non è così raro che la presa di coscienza di una evoluzione “dispari” scateni una crisi di coppia. Che fare, a questo punto? 

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    Il primo passo potrebbe essere confrontarsi non sulle differenze, ma sugli obiettivi comuni della coppia. Il cambiamento di uno dei partner è sempre destabilizzante, ma se i desideri di entrambi continuano a rivolgersi nella stessa direzione è più che possibile ritrovare l’armonia. Secondo gli psicologi Bader e Pearson, tutte le coppie sono contraddistinte da diverse fasi: 

    • La simbiosi, che si colloca all’inizio del percorso di coppia e implica un desiderio di fusione totale con l’altro. 
    • La differenziazione, quando sembra che ciascuno stia prendendo strade diverse e quando di solito inizia la crisi della coppia. In realtà si tratta semplicemente di un momento di crescita: non c’è più il bisogno di stare accanto al partner in ogni momento e si recuperano hobby e passioni personali. 
    • Il riavvicinamento, che arriva dopo la differenziazione, è molto diverso dalla simbiosi. Dopo essersi riappropriati della propria personalità e delle proprie differenze gli innamorati trovano nuovi “punti in comune”. 

    In teoria, se queste sono delle fasi naturali della coppia, sappiamo anche bene per esperienza personale che non sempre si arriva a un riavvicinamento: questo accade soprattutto quando, dopo i primi momenti di euforia, ci si accorge di essere davvero troppo diversi. L’armonia iniziale, allora, era già di per sé un’armonia “imperfetta” e troppo fragile. 

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    Se però si impara a cogliere il cambiamento del partner come un’opportunità e si evita di reagire con rabbia alla sua (e alla propria) evoluzione naturale, la maggior parte dei conflitti saranno risolvibili. È normale avere paura del cambiamento, ma coglierne l’inevitabilità per reagire creativamente rappresenta un grande aiuto nella gestione delle crisi di coppia.

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     Commenti (1)
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    1. nick9010, Mantova (Lombardia)
      Come sempre un ottimo articolo, che paradossalmente si legge all'interno di un sito la cui stragrande maggioranza degli iscritti non ha saputo superare le tre fasi così chiaramente descritte.
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
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