Tutti noi lottiamo per la felicità, eppure non di rado ci trasformiamo nel nostro peggior nemico. Un determinato approccio ai problemi o alle relazioni, che ci sembra un retaggio consolidato e innocuo della nostra infanzia o un portato del carattere, può trasformarsi talvolta in un ostacolo rilevante nel percorso verso la realizzazione personale.
Vediamo quali sono, secondo la ricercatrice in psicoanalisi Anna Maria Sepe, i sette comportamenti che possono trasformarsi in veri e propri attentati “nascosti” alla tua felicità:
I problemi sono degli ostacoli per il raggiungimento dei tuoi obiettivi? In un certo senso, sì. Ma focalizzarti su questo non ti aiuta. Secondo uno studio dell’università del Michigan, le persone resilienti tendono a superare meglio le avversità perché considerano i problemi come delle sfide, piuttosto che come degli ostacoli. Il modo in cui valuti le difficoltà che incontri sul tuo percorso impatta enormemente sull’approccio che sceglierai per affrontarle: vedere i problemi come fonte di opportunità è utilissimo perché allontana l’ansia e ti aiuta a raggiungere i risultati che vorresti.
Tutto cambia, e negare ciò rappresenta un biglietto di sola andata verso l’infelicità. Di certo i cambiamenti, positivi o negativi che siano, comportano sempre un certo grado di ansia e timore: non per questo si può evitare di fronteggiarli e, perché no, di goderne. Ogni cambiamento, di qualsiasi tipo sia, può aprirci le porte di una felicità più completa e “matura”: chi sa affrontare con entusiasmo i momenti di passaggio godrà di una vita molto più sana.
Accusare chi ti ha ferito o il sistema di cui sei vittima è un atteggiamento in grado di alleviare le tue sofferenze, ma ha un limite: non ti fornisce strumenti per superarle. Infatti, se attribuisci tutti i tuoi problemi a fattori esterni, non sei spinto a trovare dentro di te le risorse utili per modificare la situazione in cui ti trovi. Non si tratta neppure di fare autocritica, ma semplicemente di chiederti quali strumenti interiori puoi impiegare per vincere nella tua lotta.
Ridere di te, degli altri e della vita in generale sembra un atteggiamento poco utile o addirittura infantile, e invece rappresenta un vero e proprio “salvagente” che può impedirti di affondare nelle situazioni più critiche. Mantenere allenato il tuo senso dell’umorismo è un ottimo obiettivo che puoi darti se vuoi imparare ad essere più felice.
La mancanza di obiettivi per cui lottare spesso non coincide con la felicità, ma con la resa. Chi non coltiva progetti non sempre è davvero felice di ciò che ha, ma crede semplicemente di non meritarsi nulla di meglio. E anche se stai vivendo la vita che sognavi, non smettere mai di guardare in avanti e di progettare: se hai tutto ciò che desideri, è il momento di darti obiettivi nuovi, ad esempio aiutare gli altri.
Non amarti è un vero e proprio peccato! Infatti, se non ti piaci, tenderai inconsciamente a sabotare qualsiasi cosa che possa avvicinarti alla vera felicità. Se invece sei cosciente del tuo valore, affrontare ogni sfida e godere dei risultati ottenuti sarà più semplice.
La felicità è ancora più bella se è condivisa! Ecco perché allontanare le persone allontana anche te dalla serenità che vorresti. Non dare il giusto spazio all’amicizia e all’amore e focalizzarsi troppo sul lavoro è un esempio di come è possibile raggiungere il successo, ma non la felicità.
Questi sono i sette comportamenti che secondo la dottoressa Sepe possono allontanarci, inconsciamente, dal godimento della piena felicità. Che ne pensi? Aggiungeresti altro?