Se i trent’anni sono un decennio che quasi per tutti è definibile “di costruzione”, i quarant’anni inducono spesso a fare dei bilanci. È proprio questa l’età in cui si soppesano le scelte fatte finora e ci si chiede se si ha ottenuto la vita che si desiderava da ragazzi. Non è raro che i quarantenni precipitino, proprio per questo, nella cosiddetta “crisi dei quaranta” che a ben vedere non è qualcosa di totalmente negativo: si tratta di una fase di passaggio che può essere data dall’insoddisfazione esistenziale, ma che una volta superata porta a maturare e a raddoppiare le energie per costruirsi finalmente la vita che si vorrebbe.
Vi proponiamo, per questo, un elenco di miglioramenti nella vita personale che gli utenti del web dicono di aver trovato una volta lasciata alle spalle la crisi dei quarant’anni: una serie di elementi positivi che, se state passando anche voi questa fase, vi faranno pensare di stare vivendo proprio la migliore età della vita!
Fare dei bilanci sulla propria vita significa diventare coscienti delle criticità, certo, ma anche attribuirsi finalmente i giusti meriti! Ecco perché, aumentando la consapevolezza, migliora anche l’autostima.
A quarant’anni si scopre che è ora di finirla di perdere tempo con le persone tossiche: ogni minuto della vita è prezioso e non vale più la pena di sprecarlo in relazioni dannose.
Il corpo, giunto al massimo della sua maturazione, è ormai una casa in cui si abita serenamente: durante i venti e i trenta avete imparato a conoscerlo e ora lo sapete amare così com’è.
Come dicevamo prima, se i quarant’anni sono l’età del bilancio, è possibile scoprire che non si è soddisfatti della vita che ci si è costruiti: il lato positivo è che ora si possiedono la maturità e le energie per cambiarla, questa vita, rendendola consona ai propri sogni.
Chi è consapevole di se stesso e ha imparato ad accettarsi… semplicemente smette di curarsi dei giudizi degli altri!
I quarant’anni sono l’età in cui si pretende, da se stessi e dal mondo, onestà e soddisfazione: ecco perché molte storie “storte” tendono a finire a questa età.
Per molti, i trent’anni sono il decennio delle esperienze più importanti in campo sentimentale, mentre a quarant’anni si tende a recuperare la pienezza delle relazioni extra-sentimentali, cioè quelle con la famiglia d’origine e con gli amici.
Per molti, dopo la crisi dei quaranta, si apre un’età spensierata e felice: dopo aver risolto dilemmi così grandi come quelli esistenziali, cosa vi turba più? Via libera alle risate, persino alle figuracce, purché sgorghino dal cuore: vi sentite fortissimi e non vi importa che cosa gli altri potrebbero pensare di voi.
Se vi rendete conto che non avete ottenuto tutto ciò che desiderate questo, e non un altro, è il momento giusto per darsi da fare.
Come dicevamo nel punto numero 8, l’allentamento di imbarazzo e vergogna non è fine a se stesso: riguarda il raggiungimento di una rinnovata serenità che trova nell’espressione sincera e immediata dei propri pensieri il giusto veicolo.
I quarant’anni sono l’età del: “se non ora, quando?” ed è per questo che sono così belli.
A quarant’anni si ha già un bel po’ di vita dietro di sé: questa vita ha insegnato che molti dei problemi che a vent’anni sembravano insormontabili ora si sono sciolti come neve al sole. Per questo prevale la fiducia che a tutto, prima o poi, si troverà soluzione.
Avere maturità significa avere imparato a ridere si sé, dei propri difetti e persino dei propri “sacri pregi”: l’autoironia è la vera virtù dei forti.
Parlavamo del vivere “nel qui e ora”? E cosa, più dell’intimità, ha a che fare profondamente con il tempo presente? A quarant’anni l’aumento del piacere è direttamente proporzionale all’abbandono delle paure e dei tabù che hanno caratterizzato la vita precedente.
Con tutto ciò che si è detto, non è strano che molti considerano i primi “anta” il decennio migliore della vita!