Il modo in cui reagiamo alle critiche svela la nostra personalità
Reagire alle critiche è tra le cose in assoluto più difficili. Ecco perché la modalità che adottiamo in questo tipo di circostanza rivela tanto di noi.
Il modo in cui reagisci a una critica è in grado di raccontare molto di noi. Infatti la critica è, per definizione, un giudizio formulato da altri sul nostro operato e sulla nostra persona ed è, quindi, portatrice di uno sguardo totalmente esterno su chi siamo.
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La critica può essere destabilizzante, proprio per questo: può proporre una visione di noi totalmente diversa da quella che, internamente, possiediamo. Ecco perché la prima reazione, quella più spontanea, è tanto indicativa della personalità.
La divulgatrice psicologica Anna De Simone ha steso un elenco delle reazioni più comuni alle critiche, correlandole a specifici tratti della personalità. I termini che ha utilizzato sono un po’ forti, come vedrete, e infatti vanno intesi come parole-ombrello che vogliono indicare una via, e non risultare patologizzanti o giudicanti. Si tratta di uno schema che comunque può essere molto utile per capire qualcosa di più su di sé e sugli altri. Vediamolo insieme:
- La reazione del “vittimista”: è un tipo di risposta alle critiche abbastanza comune. Per giustificare le proprie azioni si tende a chiamare in causa il proprio passato difficile, oppure la giornata tremenda che si è trascorsa. La frase tipica è: «Sapessi che cosa ho passato… non puoi capire». Il punto è che a volte questo vittimismo è sincero, altre volte viene utilizzato con un po’ di furbizia per scrollarsi di dosso ogni critica.
- La reazione del “furbo”: i “furbetti” o gli “arrampicatori” sono coloro che tendono a giustificarsi attribuendo la colpa a chi li critica e sfruttando piccoli errori o dettagli insignificanti del discorso a proprio vantaggio. La frase tipica è: «Se avessi saputo dirmi questa cosa nel modo giusto, non mi sarei arrabbiato».
- La reazione del “paranoico”: questa è la tipica risposta di chi, secondo De Simone, possiede una personalità lievemente o accentuatamente paranoica. La frase tipica è: «Non vedevi l’ora che facessi un passo falso per ferirmi». La paura costante di essere giudicati o di subire aggressioni dal prossimo impedisce ai “paranoici” di accettare le critiche per ciò che sono: per questo le osservazioni del prossimo vengono ingigantite nella loro portata o attribuite a precise macchinazioni contro di loro.
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- La reazione del “borderline”: la frase tipica che riassume questo genere di comportamento è: «Perché mi odi?». Questo tipo di reazione non è solo tipica delle vere e proprie personalità borderline, ma anche di coloro che sono molto emotivi. Di fatto, si intende a interpretare una critica come se rappresentasse un giudizio integrale sulla persona, una dimostrazione di odio totale nei suoi confronti. Si tratta di una reazione “di pancia” che può nascondere però una gran svalutazione di sé.
- La reazione da ”immaturo”: una reazione molto tipica che prevede azioni fisiche o verbali improntate all’aggressività; si risponde a un’osservazione negativa con insulti e parolacce.
- La reazione del “passivo-aggressivo”: tipica di chi finge di accettare di buon grado le critiche, ma poi si vendica. La risposta sarà quindi molto gentile, salvo implicare poi azioni aggressive conseguenti, più o meno mascherate.
- La reazione del “narcisista”: i narcisi, si sa, non accettano di buon grado le critiche. La frase tipica è: «Tu dici che è sbagliato, ma lo fai sempre anche tu...», oppure: «Se credi che io sia cattivo, sappi che tu sei mille volte peggio!». Ogni forma di critica, insomma, viene rispedita al mittente (con aggravante).
- La reazione da “ossessivo”: chi tende ad avere una personalità ossessiva reagisce alle critiche con ansia. Inizia così a porsi, e a porre, una serie di domande: «Perché me lo fai notare solo ora? È così da sempre? Cosa avrai pensato di me?». Si fa fatica, insomma, a reagire positivamente alle critiche, perché esse sembrano aprire una serie di dubbi angosciosi che vanno a toccare la totalità del sé.
- La reazione di chi sa accettare bene una critica: per fortuna ci sono anche persone che sanno accettare bene le osservazioni critiche degli altri. Qualcuno risponde gentilmente, pur restando cauto e riservandosi di rigettare l’osservazione rivoltagli; la frase tipica è: «Grazie, ci penserò». Qualcun altro si preoccupa un po’, ma tutto sommato reagisce senza eccessi: di solito tende a chiedere chiarimenti, per capire meglio in cosa abbia sbagliato. Chi invece tende a essere molto aperto o ha grande fiducia in colui che lo sta criticando ringrazia e, addirittura, chiede consigli per migliorare.
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E voi come reagite alle critiche? Trovate facile o difficile restare diplomatici in queste circostanze?
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