• Feed
  • Magazine
  • Online ora
  • Ricerca
  • Email
  • Chat
  • Visite
  • Voti
  • Amici
  • Lista nera
  • Nuovi iscritti
  • Ultimi accessi

  • Accesso Aree Riservate
  • Mia Area
  • Aree altri utenti

  • Mio Profilo
  • I miei post
  • La mia scheda
  • Mie foto pubbliche
  • Mie foto riservate
  • Mio partner ideale
  • Miei avvisi
  • Mio account

  •  
  • Condividi Nirvam
  • Esci


  • Contattaci
    Consigli utili
    Condizioni d'uso
    Privacy Policy
    Cookie Policy

Chiudi
Annulla Confermo
Notifiche ai Post
    La microinfedeltà: di cosa si tratta?
    La microinfedeltà è un comportamento, mediato dai social network, che consiste nel tracciare continuamente “ponti” con altre persone pur essendo impegnati non arrivando però mai a comportamenti più espliciti, etichettabili come tradimenti veri e propri.

    La psicologa Melanie Schilling, in un’intervista a Odunitamente Mail, ha espresso un nuovo concetto sul tradimento nell’era dei Social Network, un insieme di azioni che ha chiamato “microinfedeltà”. 

    Link sponsorizzato

    Di che si tratta? Di un comportamento assai diffuso ma, forse, mai letto nella sua complessità: il modo con cui una persona, pur impegnata, si impegna in flirt nascosti via internet, pur non giungendo mai alle azioni tipiche di ciò che chiamiamo tradimento. Il contatto con una terza persona al di fuori della coppia, tenuto accuratamente nascosto al partner, si gioca più sul piano emotivo che su quello fisico. 

    Ecco, per chiarirci meglio, alcuni esempi catalogabili come microinfedeltà: 

    • Cercare continuamente attraverso i Social informazioni e aggiornamenti sul proprio ex. 
    • Conoscere delle persone via internet, ma anche nella vita reale, nascondendo il fatto che si è fidanzati. 
    • Mantenere un profilo attivo su un sito di incontri anche se si è impegnati in una relazione seria. 
    • Utilizzare nomi falsi o in codice per alcuni contatti nella propria rubrica. 
    Link sponsorizzato
    • Cercare nuovi amici e amiche sui social in modo non proprio trasparente e lasciare “mi piace” anche alle loro vecchie foto una volta ottenuta l’amicizia, per alludere a un eventuale interesse d’altro tipo. 
    • Scambiare messaggi maliziosi e foto piccanti con persone diverse dal partner. 

    Nel 2018, in Italia, è stato condotto il primo sondaggio sulla microinfedeltà, che ha coinvolto quasi 7000 persone. Una percentuale variabile tra il 24% e l’88% degli intervistati, interpellato sugli esempi che abbiamo appena fatto, li ha catalogati come una vera e propria forma di tradimento. 

    Certo, spedire foto esplicite ad altre persone pur essendo impegnati è un’azione “forte” che mette d’accordo molti, mentre su altri atteggiamenti la reazione non è univoca. E d’altra parte, prima di accusare un partner di tradimento, è necessario pensarci su più di una volta. Al di là di quanto sia grave la microinfedeltà (dalla sua gradazione più innocente a quella più colpevole) ciò che conta è che la complicità della coppia è a rischio. 

    Una filosofia purtroppo molto comune suggerisce di mantenere aperta una molteplicità di canali potenzialmente erotici, che si sia single oppure impegnati. Questo inconscio cercare di sfruttare ogni possibilità, però, si dimostra negativo per la coppia attentando alla sua felicità. Viviamo in un’epoca in cui l’amore esclusivo fa sempre più paura e in cui mantenere aperte le porte per una possibile fuga sembra essere vitale: ma serve davvero tutto ciò? 

    La vita in coppia si è trasformata, per molti, in uno status comodo e allo stesso tempo non pienamente voluto, in una soluzione dichiaratamente temporanea e provvisoria, in qualcosa di pericoloso da maneggiare con ansia temendo di danneggiarsi a ogni piè sospinto. La microinfedeltà rappresenta allora, in modo conscio o no, un tentativo di sentirsi più al sicuro, di adocchiare le porte antincendio pronti a gettarvisi al primo allarme. Serve? Non serve. 

    Link sponsorizzato

    In un mondo in cui siamo bombardati da messaggi audio e video continui e da stimoli sensoriali sempre più forti, darci la possibilità di stare completamente dentro qualcosa – che sia un compito lavorativo, un hobby, una relazione – senza indurci la distrazione che ci sembra necessaria è una vera e propria rivoluzione.

    ARTICOLO GIORNO
    PRECEDENTE
    ARTICOLO GIORNO
    SUCCESSIVO
    RACCOMANDATI PER TE
    Perché mangiamo quando stiamo male
    Lo smartphone per bambini, adolescenti e giovani adulti: una droga che distrae
    Non uscire è la nuova normalità?


     Commenti
    Accedi o Registrati per inserire commenti e valutazioni.
    Replica:
    Per piacere inserisci un commento
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
    Il commento verrà validato dai moderatori e poi pubblicato
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
    Il commento verrà validato dai moderatori e poi pubblicato
    Vai ad inizio pagina