Accade spesso alle coppie che stanno insieme da anni, ma non soltanto a loro: a volte una relazione si instaura e prosegue basandosi su un solo pilastro, quello dell’impegno. In genere, la volontà di portare avanti una relazione seria con una determinata persona è un aspetto positivo e quando è preponderante rispetto ad altri fattori garantisce stabilità e serenità: pensiamo ad esempio alla fragilità delle relazioni che si basano solo sull’attrazione sessuale, la quale può variare enormemente nel tempo e rompersi improvvisamente. Bisogna ricordare però che l’impegno, da solo, non garantisce la felicità.
Alcuni esperti parlano infatti delle relazioni basate solo sull’impegno come di “amori vuoti”. Questo termine così duro ben rappresenta i rischi in cui possono incorrere le coppie strutturate in tale modo: freddezza emotiva, senso di estraneità e, in una parola, insoddisfazione.
Qualche anno fa lo psicologo americano Sternberg elaborò una teoria molto seguita ancor oggi, la cosiddetta “teoria triangolare dell’amore”. Per Sternberg, l’amore è infatti un triangolo ai cui vertici ci sono tre componenti, tutte importanti: la passione, l’impegno e l’intimità. Quando una relazione si sbilancia eccessivamente verso uno dei vertici, siamo di fronte a un rischio: dove c’è intimità senza impegno e passione abbiamo solo una semplice amicizia; quando c’è solo la passione parliamo di infatuazione più che di amore; quando c’è solo l’impegno, ecco l’amore “vuoto”.
L’amore vuoto è tipico delle relazioni basate sulla convenienza (economica ad esempio) ma si può arrivare a questo punto anche per aver seguito abitudini sbagliate o essersi presi poca cura della relazione. Infatti, se è vero che la passione è destinata fisiologicamente ad abbassarsi dopo i primi anni insieme, è anche dimostrato che coltivarla impedisce che sparisca del tutto o addirittura la rafforza.
I fattori di rischio che portano alcune coppie a cadere negli amori “vuoti” sono tanti: ad esempio una routine soffocante, nella quale non si vivono più esperienze nuove in coppia; oppure una condizione cronica di stress data da una cattiva gestione degli impegni individuali; o ancora, la tendenza a dare ormai per scontata una relazione smettendo di alimentare la “sana tensione” tra i membri della coppia. Ma anche la trascuratezza di sé può condurre a un amore vuoto: chi non si prende cura del proprio corpo e della propria anima, chi ha un’indole rinunciataria e disillusa e ha smesso di lottare per i propri sogni si predispone a svuotare dal di dentro il sentimento che lo lega al partner.
Quando ci si accorge di stare vivendo un amore vuoto è allora importante capire come invertire la tendenza, perché questo è sempre possibile. È importante ripristinare, ad esempio, il canale della complicità, ossia quella componente di sana amicizia che è parte integrante dell’amore. Forse negli ultimi tempi è capitato che la condivisione di esperienze, sogni, desideri e dubbi si sia allentata: riprendere il dialogo, condividere l’intimità dell’anima è un veicolo attraverso il quale si può recuperare la complicità necessaria a far rinascere anche la passione.