L’autrice Silvia Carri ha pubblicato un libro dal titolo “Stagioneterapia” nel quale suggerisce, per ogni stagione, alcune specifiche misure di benessere: cibi da scegliere, colori da indossare, profumi di cui circondarsi e così via. Per come l’autrice li ha sistematizzati nel manuale, le stagioni e i mesi dell’anno posseggono una propria identità, una propria vocazione. Agosto è universalmente visto come il mese dello svago e del riposo, e lo è anche per chi pratica la stagioneterapia.
Agosto è l’ultimo vero mese dell’estate ed è il periodo nel quale la stanchezza si combina con l’angoscia. Tradizionalmente questo mese è dedicato al riposo proprio perché segue un periodo di lavoro molto intenso: tra luglio e agosto si mieteva il grano e Ferragosto (feriae augusti) nasce come giorno di festa concesso dall’imperatore romano proprio per celebrare la fine dei raccolti. Il caldo opprimente che tende a fermare le attività e la promessa di future fatiche (per gli antichi la vendemmia, per noi la ripresa del lavoro in altri campi) fanno sì che agosto sia, allora come ora, l’anticamera di un ciclo futuro.
Ecco perché secondo Silvia Carri agosto è il momento giusto per praticare l’introspezione, coltivare l’io e lasciarsi andare ad attività liberatorie. E non è solo quest’autrice a suggerirlo. L’ottavo mese dell’anno è il periodo ideale per dedicarsi al proprio benessere, anche come risposta all’angoscia che la ripresa delle attività, la partenza di un nuovo ciclo o anche solo il “fermo” momentaneo possono comportare.
Questo mese è caratterizzato per la maggior parte delle persone da viaggi e ferie, ma per chi rimane in città o ha problemi di salute può essere un periodo estremamente angosciante. I negozi chiudono, così come gli studi medici; gli ospedali riducono le loro attività, ma allo stesso modo lo fanno tutti i servizi principali. Questa chiusura generalizzata può dare l’idea di sentirsi deboli e soli. Ecco perché agosto è molto spesso anche un mese in cui sperimentare la propria forza, la propria indipendenza e autonomia: come mi comporto, come sto, come mi faccio forza nel momento in cui tutti i miei punti di riferimento, i miei amici, il mio dottore, il mio commercialista e pure il mio elettricista sono fuori città? Come me la cavo se qualcosa va storto in quei fatidici giorni di ferragosto?
La ricetta ideale, che si resti in città o meno, è dedicarsi alle attività che possono amplificare la forza interiore della persona attraverso il mantenimento di ritmi più umani e meno frenetici rispetto ai soliti. Che si tratti di passeggiare, di leggere un libro, di dedicarsi a un dolce ozio ascoltando le proprie canzoni preferite, in agosto è bene dare la priorità a quelle attività che pur essendo concepite usualmente come improduttive alimentano in realtà le energie positive che ciascuno possiede. Per lasciarsi andare a un ritmo più rilassato e realmente riposante è necessario liberarsi anche dal condizionamento sociale, che vede nelle vacanze una sorta di palcoscenico sul quale ostentare divertimento, felicità e anche ricchezza. Concepire le vacanze come momento di svago e riposo al servizio della persona e non come l’argomento di cui parlare al rientro in ufficio può fare la differenza sulla scelta di come impiegare il tempo durante questo mese.