• Feed
  • Magazine
  • Online ora
  • Ricerca
  • Email
  • Chat
  • Visite
  • Voti
  • Amici
  • Lista nera
  • Nuovi iscritti
  • Ultimi accessi

  • Accesso Aree Riservate
  • Mia Area
  • Aree altri utenti

  • Mio Profilo
  • I miei post
  • La mia scheda
  • Mie foto pubbliche
  • Mie foto riservate
  • Mio partner ideale
  • Miei avvisi
  • Mio account

  •  
  • Condividi Nirvam
  • Esci


  • Contattaci
    Consigli utili
    Condizioni d'uso
    Privacy Policy
    Cookie Policy

Chiudi
Annulla Confermo
Notifiche ai Post
    Come si calcola la propria impronta idrica e come si riduce
    Nel contesto del cambiamento climatico si parla sempre di più di impronta idrica e della necessità di contenerla. Approfondiamo questo aspetto.

    In un mondo sempre più segnato dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento ambientale siamo coscienti che ogni azione umana lascia una “impronta” sull’ambiente. Quando pensiamo alla responsabilità che ciascuno di noi ha in questo processo, le prime cose a cui pensiamo sono le emissioni di carburante e i rifiuti solidi. Da decenni è in vigore la raccolta differenziata, la quale ha abituato sempre più persone a comprendere il proprio impatto ecologico e a cercare di ridurlo; anche per quanto riguarda le emissioni di gas siamo sempre più coscienti e più attenti poiché, secondo i dati ufficiali, oggi gran parte delle persone sceglie la propria auto tenendo conto delle sue emissioni e muovendosi verso modelli più ecologici. 

    Link sponsorizzato

    L’idea che esista anche un’impronta idrica è invece meno comune, e sta arrivando a toccare l’attenzione pubblica solo di recente, per via della siccità. Cos’è l’impronta idrica? Si tratta della quantità d’acqua necessaria per produrre ciascuno dei beni che utilizziamo, dai vestiti ai veicoli, dagli arredi al cibo. A questi va aggiunto, naturalmente, il consumo diretto di acqua: irrigazione, docce, lavatrici... A teorizzare e calcolare per primo l’impronta idrica è stato il professor Arien Y. Hoekstra, dell’Università di Twente, rielaborando concetti descritti fin dal 1993 da Anthony Allan. Questo fattore è calcolabile su una nazione, su una multinazionale, su un comune… ma anche su una singola persona. 

    Come puoi calcolare la tua impronta idrica? Ti basta recarti sul sito ufficiale di Water Footprint Network, una piattaforma gestita da aziende e organizzazioni impegnate nella salvaguardia dell’ambiente. Lì, oltre a scoprire di più su cosa sia l’impronta idrica, potrai trovare una pagina chiamata “Personal water footprint” che include un semplice ma efficace calcolatore interattivo. In questo modo potrai scoprire in che modo le tue abitudini impattano sulle riserve idriche e come puoi migliorare la tua routine giornaliera tenendo conto del consumo d’acqua. 

    Link sponsorizzato

    Di recente si è molto discusso sul ruolo dell’alimentazione per contenere l’impronta idrica di ogni persona: infatti, una dieta vegetariana o vegana si è dimostrata avere un impatto minore sull’ambiente rispetto a una dieta carnivora. Gli studiosi hanno calcolato l’impronta idrica di ciascuno dei più comuni alimenti tenendo conto di tutta la filiera produttiva e i risultati sono sorprendenti: il manzo ha un impatto che corrisponde al numero 15.415, mentre il pomodoro solo 214. È bene sapere però che non tutti i vegetali sono uguali: le mandorle ad esempio “pesano” sulle risorse idriche ancora di più della carne. Tra le azioni che ciascuno di noi può intraprendere per preservare le falde acquifere, le scelte dietetiche sono determinanti: mangiare 200 grammi di carne di manzo pesa sull’ecosistema come 47 docce. Consumare meno prodotti animali o scegliere carni come il pollo permette di risparmiare migliaia di litri d’acqua l’anno. 

    Link sponsorizzato

    Tutte queste considerazioni non mirano a instillare nei consumatori la cosiddetta eco-ansia, né si intende obbligare a una dieta vegana. Nessuno di noi, da solo, può ovviare al consumo esagerato della propria comunità. Guadagnare consapevolezza sull’importanza dell’acqua e della sua conservazione è però utile per fare, quanto si vuole e si può, scelte più “green”. Infatti il peggior nemico della lotta ai cambiamenti climatici non è la pigrizia, ma piuttosto l’ignoranza. 

    Ecco perché calcolare l’impronta idrica personale è consigliato per tutti!

    ARTICOLO GIORNO
    PRECEDENTE
    ARTICOLO GIORNO
    SUCCESSIVO
    RACCOMANDATI PER TE
    “Perché nessuno mi vuole?”
    Vergogna: da dove nasce e perché la proviamo
    Amore non corrisposto: come superarlo con l'aiuto della psicologia


     Commenti (1)
    Accedi o Registrati per inserire commenti e valutazioni.
    Replica:
    Per piacere inserisci un commento
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
    Il commento verrà validato dai moderatori e poi pubblicato
    1. cri_cri62, Udine (Friuli-Venezia Giulia)
      Non mi è chiarissimo questo concetto di impronta idrica però per quello che ho capito la mia impronta idrica credo sia davvero terribileeee. Mangio tutti i giorni l'insalata, e fin qui niente da eccepire, il fatto è che prima di metterla in tavola faccio almeno 5 lavaggi!!! Poi, qualche volta, pure mi lavo io... pessima impronta idrica la mia!
    Grazie per aver immmesso il tuo commento!
    Il commento verrà validato dai moderatori e poi pubblicato
    Vai ad inizio pagina