Con il progresso tecnologico e la globalizzazione il nostro Paese ha perso progressivamente gran parte delle sue tradizioni e del suo folklore, anche se alcune abitudini persistono ancor oggi in determinati ambienti: parliamo di riti religiosi, di feste, di consuetudini della vita quotidiana, ma anche di superstizioni. Tra queste, l’idea del “malocchio” come un male da curare con riti e formule magiche è ancora presente in alcune famiglie italiane. Ma di che si tratta?
Il malocchio, come dice il nome, è secondo la tradizione un male che deriva dallo sguardo: mettere gli occhi addosso a una persona con intenti malevoli può produrre un vero e proprio sortilegio. La persona che ha ricevuto il malocchio (o jattura) sperimenta dei sintomi di rilevanza medica che non sarebbero però spiegabili dalla scienza. I sintomi principali includono:
Come si vede si tratta di sintomi assai poco specifici, che però rappresentano un campanello d’allarme per chi crede nei sortilegi. Il malocchio, un male causato dalla magia, si cura secondo la tradizione attraverso un’altra magia, tanto semplice quanto potente, tramandata in gran segreto di generazione in generazione. A curare il malocchio sono di solito le anziane signore (madri o nonne). Il segreto della cura e la formula magica possono essere rivelati, secondo alcune versioni della tradizione, soltanto a una persona alla volta nel giorno della vigilia di Natale.
Per prima cosa, si tratta di stabilire se il “paziente”, dati i sintomi assai generici, sia davvero portatore di malocchio. Per farlo, il guaritore o la guaritrice riempie d’acqua un piatto, versa dell’olio in un cucchiaio e fa accomodare il “paziente” su una sedia. Dopo aver pronunciato formule magiche e posto il segno della croce tre volte sulla fronte del malato, il guaritore versa l’olio nell’acqua. Se la macchia si allarga, la persona ha il malocchio; se si dissolve nell’acqua, il male è presente da molto e difficile da togliere; se la goccia d’olio invece resta intatta, il sortilegio non è presente. Dalla forma che la macchia d’olio assume a contatto con l’acqua è possibile anche avere informazioni su chi abbia scagliato la jattura. Il rituale si conclude quando il guaritore traccia una croce con il dito nel piatto e getta via l’acqua. Possono essere necessari alcuni giorni per concludere il rito.
Da regione a regione e da famiglia a famiglia possono essere presenti diverse variazioni nella diagnosi e nel rituale. Oltre alla magia con l’olio, per allontanare il malocchio possono essere utilizzati amuleti, gesti apotropaici o altro. Secondo i “guaritori” non esiste solo il malocchio negativo: attraverso il potere dello sguardo è possibile anche proteggere una persona, augurandole fortuna e amore.
Oggi riti come questi fanno sorridere, eppure in essi risiede un certo fascino. La tradizione del malocchio rappresenta una sintesi tutta particolare di cristianesimo e paganesimo e si riallaccia a credenze che sono forse antiche quanto l’uomo. E d’altra parte, uscendo un po’ dal seminato, lo sguardo ha davvero grandi poteri, specialmente quando è pieno di benevolenza e amore…