Albert Ellis è uno psicologo clinico americano, autore della cosiddetta teoria razionale emotiva. La sua è una riflessione molto interessante sul rapporto tra emozioni e pensieri: secondo Ellis alla base della maggior parte dei nostri malesseri non stanno tanto le emozioni negative, quanto alcune idee sbagliate prodotte dalla nostra mente, dalla società, o trasmesse dai genitori. In poche parole, la teoria razionale emotiva sostiene che chi pensa male vive male e chi al contrario impara a rafforzarsi tramite pensieri positivi è in grado di affrontare meglio le difficoltà. In questo senso, quando ci sentiamo perseguitati dall’infelicità, dovremmo renderci conto che in parte la stiamo scegliendo, non subendo.
Scegliere di essere infelici significa dar credito a un insieme di idee negative, distorte o fuorvianti che bloccano la nostra evoluzione personale anziché favorirla. Tra le convinzioni sbagliate che circolano maggiormente nella società occidentale, Ellis ne distingue in particolare tre, tutte segnate da una parola comune: “devo”. Le convinzioni sono percepite come assolute, come dimostra l’utilizzo di questa parola, e quando la persona non sente di muoversi nella direzione da loro indicata precipita regolarmente (e inutilmente) nell’angoscia.
Insomma, secondo la teoria razionale emotiva smettere di dar credito ad affermazioni come queste potrebbe portarci a una gigantesca evoluzione personale, permettendoci di vivere una vita più piena, più serena e felice. Il grande merito di Ellis, il quale si riallaccia a Kant dal punto di vista filosofico e a psicologi come Karen Horney, Alfred Adler, e a Watson dal punto di vista clinico, è aver portato alla ribalta il ruolo del pensiero razionale all’interno della crescita personale. Agire sulle emozioni può essere difficile per noi (sono così sfuggenti!) ma modificare il pensiero che abbiamo nei confronti degli avvenimenti di ogni giorno è invece possibile. In questo senso, scegliamo di essere felici o infelici in base alle idee che ci permettiamo di sostenere. Ci sembra un’ottima notizia.