Tra le disposizioni d’animo che rendono più semplice trovare e mantenere l’amore, forse la curiosità non è la prima a venire in mente. Eppure, secondo gli scienziati, chi è curioso e aperto è facilitato nel trovare un partner e vive storie d’amore più lunghe e felici.
La curiosità è come una finestra spalancata sul mondo. Chi ama accumulare conoscenze fa esperienza di una gran quantità di punti di vista diversi, diventando di solito una persona più empatica e sensibile della media. La curiosità spinge a conoscere più a fondo persone apparentemente lontane da sé ma, ciò che è più importante, insegna anche gli strumenti per capirle e accoglierle nella propria vita.
Tutti nasciamo curiosi: questa caratteristica è assolutamente centrale nel corredo genetico dell’essere umano. Con il tempo, però, molti tendono a irrigidirsi, perdendo l’amore per l’ignoto e l’interesse per l’esplorazione. Diventano così quelle che potremmo chiamare “mentalità chiuse”. Le persone più rigide scelgono di abbracciare un sistema di vita, una serie di conoscenze e un set di strumenti sociali invariabili nel tempo, da difendere a ogni costo; per questo la chiusura mentale è considerata predisponente per l’aggressività, mentre la curiosità è considerata un antidoto contro gli impulsi rabbiosi e violenti.
L’idea che la curiosità sia uno strumento per disinnescare l’aggressività è stata promossa da diversi scienziati: il motivo è che per scoprire davvero l’altro, giungendo alla comprensione delle sue motivazioni e dei suoi pensieri, è assolutamente indispensabile far ricorso all’empatia, che a sua volta predispone la mente all’assertività, contrario esatto dell’aggressività.
I neuroscienziati sono convinti che la curiosità rientri tra le caratteristiche mentali più importanti, influendo in modo sostanziale sulla vita di ciascuno. Essere curiosi significa essere motivati alla comprensione, provando un sincero interesse non solo per i libri, la natura, gli astri, ma anche per le persone. Un partner curioso vuole “leggere” l’altro nel profondo e proprio per questo riesce a rinnovare ogni giorno l’intimità del contatto amoroso. Probabilmente, la felicità di una relazione sarebbe misurabile basandosi sull’indicatore della curiosità reciproca: mantenerla intatta a dispetto del tempo che passa è una sfida che merita di essere fatta. A un certo punto, nelle relazioni di lunga data, si ha l’impressione di conoscere l’altro a memoria. Ma occorre tener presente che non si smette mai di scoprire qualcuno.
Se quest’ultima affermazione è vera, non dimentichiamoci di applicarla anche a noi stessi. La noia e la rigidità, infatti, possono non riguardare solo le relazioni con l’esterno, ma anche con l’interno della mente. A un certo punto della vita anche noi abbiamo l’impressione di conoscerci a memoria, eppure non è vero: man mano che l’età avanza non solo è possibile leggere sempre meglio la storia del nostro passato, comprendendola più a fondo, ma anche rivalutare le nostre abilità.
La strada per la felicità è, dunque, un percorso per ritrovare la curiosità andata perduta. Un obiettivo educativo importante per i più giovani è cercare di preservarli dal declino dell’interesse per il nuovo, stimolandoli sempre. Pare proprio che restare curiosi sia un salvavita quotidiano!