Il tradimento è una delle esperienze più dolorose che una persona possa vivere. Molto spesso, è proprio la fiducia tradita a “bruciare”: il turbinio di rabbia, di insicurezza, di colpe e di dubbi che prova la persona tradita nei confronti del partner può portare a chiudere la storia d’amore. Eppure, dopo un’infedeltà, ci sono coppie che decidono di proseguire lo stesso la relazione, senza però vedere la spaccatura che ha creato il tradimento.
Se entrambi i partner credono ancora nella relazione, perché capiscono che in fondo l’amore c’è ancora ed effettivamente le cose prima del tradimento non stavano andando proprio così bene, e lo scossone provocato dal tradimento ha creato una rottura per così dire “catartica”, che può portare cioè a una rinascita, allora ci si potrebbe provare, ma concedendo a entrambi i partner il tempo di sanare le ferite e di riflettere sulle cause.
I motivi per cui si tradisce sono diversi e variano a seconda della coppia: potrebbero essere cause intrinseche alle caratteristiche personali o che hanno a che vedere con le dinamiche interne-per esempio, molto spesso si tradisce perché il rapporto sta andando in crisi, non si comunica, non ci si apprezza più e non ci si sente più amati.
Quali che siano le motivazioni, è fondamentale cercare di capirle e affrontarle con il partner, per poterle superare. Normalmente dopo un tradimento non è l’amore che finisce, ma è la fiducia che si frantuma. Nonostante ciò però non tutto è perduto e una storia d’amore può essere ricostruita, anche se non è un lavoro semplice e bisogna essere pronti al fatto che i risultati non siano immediati. Pertanto, un'infedeltà è vissuta all'interno della coppia come un autentico terremoto che scuote le basi del mondo che si era costruito e in cui entrambi si sentivano sicuri e a loro agio.
Ricominciare un amore dopo un tradimento pertanto è possibile, ma bisogna impegnarsi e avere costanza, pazienza e volontà. Seguendo gli studi della Dott.ssa Ann Meyer, ci sono degli step da mettere in pratica: il primo, fra tutti, riguarda l’empatia: chi è stato infedele deve mettersi nei panni dell'altro e comprendere appieno perché e come ha danneggiato il suo partner. È importante andare a fondo nel capire i sentimenti dell’altro e quali siano le cose che l’hanno ferito nel dettaglio (oltre ovviamente l’aspetto del tradimento in sé).
È importante seguire questi passi senza avere fretta, perché se nascondiamo il nostro dolore sotto la sabbia, prima o poi salterà fuori di nuovo.
Il secondo passo consiste nel ritrovare la comunicazione; quest’ultima è fondamentale all’interno di qualsiasi relazione, così come la capacità di esprimere i propri sentimenti per instaurare di nuovo delle basi solide. Molto spesso diamo per scontato che il nostro partner possa capire i nostri sentimenti solo con uno sguardo ma non è così. È importante comunicare quello che sentiamo all’altro perché ne sia a conoscenza e perché si possano superare insieme i problemi. Quindi cosa possiamo fare per esprimere i nostri sentimenti? Piangiamo per quello che è successo se ci va di piangere, facciamo tutte le domande che ci sentiamo di fare: qual è stata la motivazione del tradimento, quali sentimenti si sono provati, cosa si pensa della relazione, etc. Non stiamo sulla difensiva, ma cerchiamo di avere la mente aperta per capire gli errori commessi e cosa migliorare. A volte sembrerà di avere fatto passi da gigante, e di stare proprio bene, mentre altre volte sembrerà di essere di nuovo al punto di partenza, in ogni caso sembrerà una lunga strada.
Nei momenti in cui tutto sembra fossilizzato e in cui state per ricadere nella trappola del rinfacciarsi le cose, respirate profondo e fermatevi. Ricordatevi del vostro amore per il partner ed esprimetelo, offrendo una spalla d’appoggio, per poter ricostruire insieme un amore con un futuro. E ricordatevi sempre che il percorso che porta alla fiducia, dopo un tradimento, richiede tempo, pazienza, perseveranza e impegno.
Il più grosso errore delle coppie che affrontano un tradimento, con il fine di risolverlo, è quello di darsi come obiettivo: “tutto tornerà come prima”.
Impossibile, perché far tornare tutto come prima in una coppia, nel bene o nel male, è impossibile. La relazione di coppia è come un fiume che scorre, è impossibile da fermare. Nel momento in cui ci si trova ad affrontare un evento, positivo o negativo (in questo caso ovviamente negativo perché si parla di un tradimento), non si può non farsene carico, non si può pensare di tornare indietro e cancellare tutto.
Dobbiamo concentrarci invece sul che cosa si può fare per riscoprire quali sono i valori della coppia e capire cosa possiamo cambiare/sistemare per tornare ad essere felici. E’ inverosimile poter credere che tutto possa tornare come prima, poiché del tradimento ne dobbiamo prendere atto, è successo e proprio perché non si può dimenticare è ancora più deleterio forzarsi a farlo.
Ciò che invece diventa molto più funzionale è riuscire a capire cosa lo ha determinato, ma soprattutto lasciare sensibili gli “allarmi” che riescono ad intercettarne il rischio, ovvero riuscire a mantenere una certa sensibilità rispetto a tutte quelle dinamiche, a tutti quei problemi, che sono stati individuati come causa del tradimento, in modo tale che nel momento in cui ci si ritrovi nuovamente in una situazione simile, possa essere messa in atto una soluzione ancor prima che si generi un (nuovo) problema.
Togliamoci dalla testa che per superare il tradimento si debba far “tornare tutto come prima”. Per superare il tradimento si deve rifondare la coppia, in particolare partendo da quali sono i capisaldi che prima l’hanno fatta scegliere e che successivamente sono stati utilizzati per costruirla, poiché, nel bene o nel male, nel momento in cui un evento occorre, è impossibile cancellarlo, è impossibile tornare indietro.
La coppia è un come un fiume, è un lento scorrere, se ne può governarne la direzione, ma non invertirne la rotta.
A volte, paradossalmente il tradimento può cementare la coppia, purché ognuno sia disposto a riconoscere le proprie colpe. Il tradimento può avere questo ruolo “catartico”, di purificazione della relazione da tutte le scorie, le abitudini, le cecità reciproche, quando rompe un equilibrio fittizio, in cui entrambi si erano però persi di vista dal punto di vista dei sentimenti, delle emozioni, del dialogo della tenerezza, del desiderio, della voglia di ridere insieme.
Il tradimento può anche attivare un progetto di chiarificazione profonda, cui a volte può essere utile una separazione di fatto delle case. Allora ci può essere il tempo, reale ma soprattutto interiore, per accorgersi dell’assenza dell’altro. Dentro al dolore dell’assenza c’è lo spazio per riscoprire che cosa l’altro ancora rappresenti per noi, che cosa ci avesse fatto innamorare, che cosa sia rimasto che lo/la rende ancora prezioso ai nostri occhi.
Non l’abitudine, ma le quiete consuetudini, così piacevoli da riscoprire; la capacità di intuirsi in un secondo. Il gusto di farsi compagnia; gli amici comuni; le famiglie di origine, se ci si va d’accordo. Il piacere di fare ancora dei progetti, di guardare a un futuro da abitare insieme, nei viaggi come nella vita quotidiana. L’emozione sottile di riabbracciarsi, di far l’amore riamando il profumo dell’altro, il gusto dei suoi baci, la sua pelle. Il riconoscersi profondo.
A volte, questo è possibile solo dopo che uno scossone violento ha obbligato entrambi a mettersi in discussione, a togliere la ruggine dal dialogo, a rimettersi in forma, fisicamente ed emotivamente, facendo riscoprire la voglia di vivere davvero e non di trascinarsi in una lamentazione continua sulle piccole seccature quotidiane.