Nelle discussioni tra partner capita di pronunciare delle frasi apparentemente innocue ma che, a un’analisi più attenta, si rivelano tossiche per il rapporto. Abbiamo raccolto alcune delle più comuni per analizzarle e proporre alternative più sane.
Questa frase apparentemente innocua viene usata spesso durante le discussioni, ma contiene un sottotesto accusatorio nei confronti del partner: a seconda del tono, può equivalere a un’accusa di stupidità. Meglio dire cose come: “forse non mi sono spiegato bene”.
Dire a una persona agitata e che magari ha alzato la voce parole come “calmati” è inutile e spesso presuntuoso. Frasi come questa non fanno che allontanare le persone, che possono sentirsi bollate come isteriche. Meglio interrogarsi insieme sui motivi per cui il partner ha alzato la voce o ha espresso agitazione, domandando i motivi e cercando le risposte.
Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase dai nostri genitori? È una frase che crea inevitabilmente un rapporto di superiorità sull’altro. Questa tipologia di dinamica è dannosa per le relazioni perché rende la discussione, e dunque il rapporto stesso, impari.
Scaricare colpe e responsabilità sul partner è una tecnica comunicativa che purtroppo viene spesso usata nelle relazioni. Spesso si ricorre a questo tipo di frase per giustificare una propria mancanza e darne all’altro la responsabilità. Questo accende inevitabilmente emozioni negative come il rancore, che a lungo andare possono rovinare la comunicazione e la felicità di coppia. Molto meglio ammettere di aver sbagliato francamente e senza dare colpe a nessuno, al massimo dicendo: “posso/possiamo rimediare”.
Questa frase equivale a dire: “Non mi sono mai fidato di te fino in fondo” e libera sentimenti repressi da lungo tempo. Piuttosto che parlare così è meglio fare un bel respiro e parlare apertamente al partner del perché ci si sente frustrati in questo specifico momento. Spesso frasi del genere si dicono ma non si pensano, ascoltarle però è doloroso e può dare adito a equivoci.
Le parole “sempre” e “mai” andrebbero eliminate dai litigi. Sono modi di zittire il partner, lasciandolo senza possibilità di replica e in qualche modo bollandolo. Meglio invece, se ci si sente poco ascoltati, parlarne in modo da poter ottenere delle risposte reali, ad esempio dicendo: “A volte non mi sento ascoltata”, “Ho l’impressione che tu stia pensando ad altro mentre parliamo” eccetera.
Questa frase viene spesso usata per umiliare il partner, che si sente incapace e viene addirittura sostituito in un compito. Questa frase serve a chi la pronuncia per mettersi in una posizione di superiorità facendo sentire l’altro “piccolo piccolo”. Meglio offrire piuttosto assistenza se il partner è impegnato in qualcosa di difficile che non gli sta riuscendo a dovere.
Interpretare il ruolo del martire in una discussione non aiuta la risoluzione dei problemi. Meglio piuttosto chiedere esplicitamente aiuto ed esprimere la propria frustrazione in modo sano e assertivo.
Minacciare di lasciare qualcuno senza averne l’intenzione è inutilmente doloroso per il partner ed è dannosissimo per la relazione, in quanto crea un senso di instabilità e insicurezza che può erodere il rapporto alla base. Se non si è felici in una relazione è giusto dirlo, ma se non si ha intenzione di chiuderla è meglio proporre qualcosa di più positivo, ad esempio invitando il partner a parlare francamente dei problemi o suggerendo la possibilità di una terapia di coppia.
Frasi come queste sono molto comuni nei momenti di frustrazione ma per chi se le sente dire pesano come macigni. “Non ti sopporto più” o “ti odio” equivalgono a un rifiuto totale della persona e possono fare molto male. Sarebbe meglio cercare di fare il possibile per evitare frasi come queste, per il bene del partner e della relazione.