Le relazioni di coppia possono essere qualcosa di estremamente complicato. Soprattutto se c’è di mezzo una persona già impegnata. Purtroppo, nonostante il semplice buonsenso e i precisi principi etici e morali ci sconsiglino di interessarci a persone impegnate, spesso non gli diamo ascolto. Può sembrare stupido da un certo punto di vista: perché perdere tempo ed energie con persone che sono già impegnate e che quindi, prevedibilmente, non ricambieranno le nostre attenzioni?
Il fenomeno è dilagante ed addirittura in continuo aumento, specie negli ultimi anni. Sembra, infatti, che il trend delle relazioni extraconiugali con partner già impegnati sia in continua ascesa. Diversi sono stati i tentativi scientifici di comprendere le basi sociologiche di questo comportamento e sono state elaborate diverse teorie e modelli che spiegano, almeno in parte, questo fenomeno così ampiamente diffuso nella nostra società.
Queste domande, in realtà, per quanto moderne e sempre più attuali, sono state già discusse e analizzate nel 1910 dal padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, in un breve trattato sulla vita amorosa. Il medico austriaco, infatti, parlava di una scelta oggettuale, in cui l’altro è percepito, in alcuni casi, più come oggetto che come soggetto, più come bene materiale da possedere che come persona di cui prendersi cura.
In particolare, partendo dall’osservazione dei suoi pazienti nevrotici, giunge ad osservare comportamenti analoghi in soggetti in “salute”. L’attrazione o infatuazione per donne già impegnate è per Freud, una precondizione per amare, in cui è saliente la figura del terzo, un terzo offeso su cui rivendicare un diritto di possesso. In questo caso, più che essere spinti dall’amore, si è mossi dal desiderio di mostrare la propria superiorità nei confronti dell’altro, di essere riconosciuto come “re indiscusso della foresta”. È un bisogno primordiale che Freud riconduce alla rivalità e all’ostilità proveniente dall’età infantile del trio madre-padre–bambino. Nella fase edipica, infatti, il bambino prova sentimenti ostili nei confronti del padre, un misto di affetto e odio, in quanto possessore della madre, e fa in modo di conquistarla ad ogni costo, senza poi riuscirci. E’ per questo che egli, poi, divenendo adulto, si interesserà a donne già impegnate, e cercherà così di riscattarsi da quel primo grande fallimento, divenendo il primo ed unico nel cuore dell’amata.
Freud nel suo scritto, si rivolge ad un parterre prevalentemente maschile, ma la sua teoria è applicabile sicuramente anche a quello femminile, letto nell’ ottica di possesso del padre e di rivalità con la madre.
Per quanto riguarda l’attrazione nei confronti di partners dalla dubbia reputazione, Freud fornisce una spiegazione alquanto complessa e articolata: reputa anch’essa una precondizione necessaria per amare, ma questa volta mossa dalla differenza tra la figura materna, caratterizzata da grande moralità e purezza, ed una donna dalla moralità opinabile. È necessario però sottolineare che è possibile un accostamento tra la madre e la donna più libertina, tra la purezza e la trasgressione. A questa idea, il giovane vi giunge dopo aver compreso e scoperto che anche la propria madre, come tutte le persone del mondo, è dotata di impulsi e desideri sessuali, facendo venir meno gli ideali di angelica purezza che, da sempre, lui le aveva conferito. Pertanto, la propria madre non è poi così lontana da donne dai facili costumi, ed è per questo che si riattiva il complesso edipico e che lo spingerà poi a ricercare donne aventi come caratteristica fondamentale la facile sessualità o semplicemente atteggiamenti trasgressivi.
Freud sottolinea, inoltre, la tendenza di questi uomini a reputare la propria amata come unica, straordinaria e di altissimo valore, quasi dimenticando il loro passato o la loro continua capacità all’inganno, alla menzogna e al tradimento. Diventano, ai loro occhi, pure e degne della più assoluta fiducia, proprio come le loro madri, prima che venisse scoperta la loro sessualità. Spesso, nonostante il tradimento evidente, la grande sofferenza derivante e la grande quantità di energia psichica investita in un rapporto quasi unilaterale, tali uomini tenderanno a perdonare l’amata, e se si allontaneranno da questa, inconsciamente ne cercheranno un’altra avente simili caratteristiche.
Cosa ci dice Freud riguardo alla presenza del terzo incomodo nelle relazioni e al fatto che questi non crei disturbo? Egli afferma che alcuni uomini non nutrono nessun desiderio di esclusività con la propria donna e nessun fastidio per la presenza di un terzo elemento, anzi, in casi estremi, quasi vogliono che la partner trovi un marito o un altro partner. Ciò potrebbe essere letto come un’accettazione del triangolo familiare edipico, anzi, una fissazione a tale condizione. Il valore della donna viene spesso sminuito, quasi fosse solo un mezzo per ricreare quella prima condizione di triangolo o che il suo valore dipendesse da quel terzo elemento, senza la quale lei non sarebbe né attraente e né interessante.
Diversi anni fa lo psicologo comportamentista Burrhus Skinner individuò alcune leggi dell’apprendimento: un rinforzo, soprattutto se non è continuo ma intermittente, aumenta la probabilità che un dato comportamento casuale possa ripresentarsi. Sembra che talvolta questo modello funzioni anche nelle dinamiche relazionali: si tende a cercare partner ambivalenti, che alternano disponibilità e lontananza, che tirano in direzioni opposte tra vicinanza e lontananza.
Ancora un altro modello che spesso ci porta a desiderare persone ignorando che esse siano già impegnate è quella dei partner schermo, che identifica il partner come una tela sulla quale tracciare profili di ciò che desideriamo essere e della nostra vita dei sogni. Partner vuoti, su cui proiettiamo tutte le nostre aspirazioni. Certo, anche l’idea che abbiamo del partner gioca un ruolo non indifferente. Se una persona ci attrae per la sua posizione sociale, per il modo in cui si distingue dalla massa, per un suo charme o fascino intrinseco, ci si potrebbe facilmente dimenticare del fatto che questi non siano attualmente disponibili.
Un altro importante fattore è giocato dalle relazioni presenti o passate. Sette donne su dieci, infatti, hanno affermato di aver rivolto attenzioni ad un uomo già impegnato solo per distrarsi da una attuale relazione insoddisfacente, semplicemente per evadere dalla routine quotidiana. Altre, invece, hanno ammesso di essere attratte da ciò che non potevano avere: il fidanzato di una amica, una stella del cinema o qualcuno che le rifiutava. Succede in diversi ambiti: vogliamo sempre ciò che ci manca, ciò che è impossibile da ottenere o ciò che è esclusivo.
Sul lato opposto c’è l’assenza di fiducia e di autostima e la paura di impegnarsi. Questo vale sia in amore sia in altri ambiti. Ci sono persone in grado di fissarsi solo mete praticamente impossibili. Così facendo, si assicurano di avere una giustificazione in caso di fallimento. Anche la paura di impegnarsi è un altro movente per non avere una relazione seria.
È possibile imparare a non innamorarsi di una persona impossibile da avere? Certo che sì! Dovete dare la priorità a ciò che è meglio per voi e avere più fiducia nelle vostre capacità di successo. Innanzitutto, pensate a quali sono i motivi o le scuse che vi portano a scegliere le persone sbagliate; dopodiché, agite mettendo in pratica i seguenti consigli:
Fate più caso a coloro che si preoccupano per voi: spesso siete così concentrati su un amore non corrisposto che non vi permettete di aprire gli occhi e di guardarvi attorno.
Ricordatevi che la vita non è una favola. Se state aspettando che giunga un principe su un cavallo bianco a salvarvi dalla strega cattiva dopo aver lottato contro il drago più spaventoso del regno, sarà il caso che vi svegliate. E non solo perché i draghi non esistono, ma soprattutto perché l’idealizzazione delle relazioni vi sta probabilmente impedendo di conoscere l’amore della vostra vita.
Mettete via i pensieri negativi. Pensare che uscire con una persona sposata sia il meglio che vi possa capitare vi spinge a sentirvi come merce in saldo e non ve lo meritate. Credete che innamorarvi di una persona impossibile sia il modo migliore per evitare di impegnarvi e probabilmente fate così a causa di una relazione passata che vi ha fatto stare molto male. Convincervi che siete sfortunati in amore non vi aiuterà a trovare l’anima gemella
Confidate nelle vostre capacità e nella vostra personalità. Forse il vostro amore non è corrisposto, ma l’altro non conosce ancora tutte le cose belle che avete da offrire. Non nascondete il vostro modo di essere! Ricordate che, per poter ricevere amore dagli altri, dovete prima amare voi stessi.
In un modo o nell’altro, certe persone fanno di tutto per trasformare l’amore in una tortura o in un’utopia. Proiettando i loro sentimenti su una persona che non riescono a raggiungere, si “tagliano le gambe” sin da subito e si precludono totalmente la possibilità di vivere un amore che possano liberamente ed incondizionatamente toccare, baciare e con cui ridere.