«Se non avessi lasciato quella persona...», «Se avessi accettato quel lavoro...», «Se avessi finito l’università...». Ecco alcuni esempi comuni di rimpianti: forse anche voi vi siete trovati a pensare, con tristezza, a come sarebbe stata la vostra vita se aveste fatto scelte diverse in ambito relazionale o lavorativo. Eppure il rimpianto, per definizione, è qualcosa di tanto deprimente quanto inutile: il passato non può essere riscritto e piangere sul latte versato non serve a nulla. La realtà alternativa che costruiamo quando ci lasciamo andare ai rimpianti è irreale, statica. Il rimpianto crea problemi e non dà soluzioni.
Da dove nasce il rimpianto? Secondo il life coach Terry Bruno, la radice di questo sentimento è da ricercare nelle aspettative troppo elevate, oppure in una mancanza di autostima. Aspettative sproporzionate su di sé, sulle relazioni o sul successo lavorativo creano obiettivi irrealizzabili e di conseguenza frustrazione e rimpianti; la mancanza di stima per se stessi, invece, ha l’effetto di porre sotto una luce negativa qualsiasi conquista, anche importante, che si è ottenuta nella vita. Se accettiamo questa spiegazione, dobbiamo concludere che le persone gentili con se stesse e coscienti dei propri mezzi non arrivano quasi mai a provare rimpianti.
I rimpianti sono negativi perché intrappolano chi li prova nel passato, impedendogli di vivere appieno il presente. Il modo in cui si realizzano è un rimuginio ossessivo e stremante, che oltre a rendere stanchi e tristi dà a volte anche la sensazione di una “nebbia nel cervello” e impedisce di ragionare bene.
Liberarsi dai rimpianti sembra semplice, ma è in realtà un vero e proprio percorso di riscoperta di sé e del valore delle proprie scelte. Vogliamo darvi alcuni consigli pratici che possono servirvi ad avviare tale percorso.
Il rimpianto è per definizione lo struggimento per un passato che non si può cambiare. Ma in realtà non è sempre vero che alcuni errori non si possono correggere. Se si ha una visione dinamica e ottimista della vita, si può arrivare a pensare il rimpianto come un segnale che qualcosa non va ed è ora di cambiare rotta. In molti casi ciò è possibile! Ad esempio, il rimpianto per non aver terminato l’università può trasformarsi in uno stimolo a riprendere gli studi. A volte i risultati possono arrivare anche tardivamente. Il passato non è sempre la tomba dei sogni.
Nessuno di noi fa scelte importanti senza ragione. A volte però si tende a edulcorare il passato o a travisarlo, dimenticandosi delle ragioni che hanno portato a fare certe scelte. Un modo per contrastare i rimpianti può essere prendere un foglio, una penna e redigere una tabella dei pro e contro che certe scelte hanno portato nella vostra vita. Questo vi consentirà di riconoscere anche gli effetti positivi, e non soltanto quelli meno soddisfacenti, delle strade che avete imboccato.
Se avete fatto una certa scelta, è probabile che in quel momento si trattasse davvero della cosa migliore per voi. Se la pensate così, potete rianalizzare il passato in un modo più ponderato e razionale, riscoprendo i motivi che vi hanno portato dove siete e soprattutto riconoscendo la loro validità, almeno in una certa fase della vostra vita.