Mettersi consapevolmente nelle condizioni di provare paura visitando le “case degli orrori” nei parchi divertimento o guardando film horror sembrerebbe controintuitivo, se non fosse che in queste occasioni alcune persone sentono un grande senso di liberazione. È come se dopo aver provato tensione e paura ci si ritrovasse più leggeri. Oggi gli scienziati possono confermare questa sensazione empirica e anche spiegarla.
Margee Kerr è una sociologa dell’università di Pittsburgh e ha passato gli ultimi dieci anni a chiedersi perché gli esseri umani abbiano un feeling così forte con la paura. Il giornale Atlantic ha addirittura definito questa studiosa una “specialista dello spavento”.
Kerr ha condotto vari esperimenti sui clienti di una famosa “casa degli orrori” di Pittsburgh e ha dimostrato che molti di loro si sentivano meglio dopo aver trascorso qualche decina di minuti in un’atmosfera paurosa. Sembra che le persone che più si erano spaventate all’interno dell’attrazione fossero anche quelle che si sentivano più rilassate e soddisfatte all’uscita. In effetti, gli intervistati pagavano una cifra compresa tra i 20 e i 40 dollari all’unico scopo di farsi spaventare.
Secondo Margee Kerr le “case degli orrori” e i film horror hanno il pregio di spaventare il pubblico in un modo sicuro: in questo modo possono indurre uno spavento “benefico”, non inquinato da un vero senso di pericolo. Ma quali sono gli effetti positivi della paura? Sembra che questa, come la meditazione, possa inibire per un certo tempo alcune aree del cervello.
Lo spavento attiva le aree del cervello deputate alla risoluzione delle emergenze, quelle che gli anglofoni definiscono “fight or flight” (combatti o scappa); allo stesso tempo, mette in momentaneo stand by altre aree, come quelle associate al rimuginio. Quando lo stimolo pauroso cessa, la persona si sente piacevolmente stanca: per qualche secondo o minuto ha spento la propria parte razionale e ora si ritrova un cervello più sgombro dalle preoccupazioni, più attivo e più pronto.
La sensazione di piacere che il pericolo comporta è talmente diffusa che molte persone si dedicano ad attività pericolose come il gioco d’azzardo o le corse in automobile, spinte dal desiderio inconscio di provare le sensazioni descritte poco sopra. La differenza tra le esperienze realmente pericolose e la visione di film horror è che questi ultimi sono al 100% sicuri.
Bisognerebbe a questo punto chiedersi perché alcune persone si sentono tanto bene dopo aver visto un film horror, mentre altre provano solo disagio. La differenza, secondo lo psichiatra David Zald, sarebbe che alcune persone producono più dopamina di altre. È proprio la dopamina la sostanza responsabile del piacere che gli appassionati provano dopo essersi presi un bello spavento.
Altri psicologi aggiungono che nelle esperienze paurose “finte” ci sia, come nel gioco dei bambini, un quid di incertezza e imprevedibilità. I bambini, quando si mettono apposta nelle condizioni di provare sorpresa, imparano a dare un senso agli imprevisti e migliorano la loro regolazione emotiva. È così anche per gli adulti.