Secondo la psicologa Anna De Simone, fondatrice della rivista online Psicoadvisor, le relazioni amorose si possono distinguere in base al tipo di confine che si instaura tra i partner. Per chiarirsi meglio, ogni relazione tra due persone ha un grado diverso di vicinanza e ci sono diversi modi per mettere dei paletti tra ciò che deve restare personale e ciò che può essere condiviso. In base a questo criterio De Simone elenca otto tipi di relazione. Qual è la tua, o quella che vorresti per te?
La relazione platonica è un rapporto d’amore a tutti gli effetti, ma il coinvolgimento è molto sbilanciato sulla parte mentale mentre è quasi del tutto assente la componente sessuale. Secondo un recente sondaggio di YouGov il 19% delle donne e il 10% degli uomini sarebbero interessati a intrattenere una relazione amorosa platonica, piuttosto che tradizionale. Questo tipo di amore può essere appagante per alcune persone, anche se la maggioranza sente che senza l’intimità fisica manca qualcosa di fondamentale per una relazione felice.
La relazione platonica “a metà” è una condizione piuttosto infelice. I due partner sono profondamente affini sul piano mentale ma uno di loro è bisognoso di intimità fisica, mentre l’altro no. Si tratta di una relazione squilibrata e frustrante proprio per questo.
La relazione “classica”, quella che la maggior parte delle persone si augura. In questo caso i partner si sentono affini sia fisicamente che mentalmente. In momenti diversi a trainare la relazione può essere la componente sessuale, in altri momenti quella “ideale”, in altri ancora l’impegno e la volontà di costruire qualcosa insieme. La relazione romantica è difficile da portare avanti, perché contiene tanti elementi che vanno armonizzati tra loro, ma è una delle più soddisfacenti.
È il tipo di relazione che si ha tra due partner con uno stile di attaccamento definito “evitante”: sono entrambi molto indipendenti, tendono a sfuggire dal rischio di coinvolgersi troppo e si sentono generalmente insicuri. Queste persone stanno insieme, ma trovano più soddisfazione in fattori esterni alla coppia come il lavoro, gli hobby, ecc.
I simbiotici sono il contrario degli evitanti e tendono a creare coppie talmente unite da risultare a volte soffocanti. La relazione simbiotica può essere molto soddisfacente, proprio perché i confini sono così labili e si sente di poter condividere tutto con il partner, ma può finire per limitare fortemente l’individuo a lungo andare.
Questo tipo di relazione, dal punto di vista dei confini personali, assume spesso i caratteri dell’abuso. Il partner dominante tende a controllare e sottomettere l’altro, violando la sua intimità. Questo tipo di relazione è tristemente frequente, e se pensi di essere in una situazione di questo tipo dovresti considerare l’idea di interrompere il rapporto.
Secondo il sondaggio di Yougov, citato in precedenza, l’8% delle donne e il 15% degli uomini vorrebbero una relazione aperta, cioè non monogama. Alcune persone affermano di sentirsi più appagate in un rapporto che somiglia in molti aspetti alla relazione romantica classica, ma prevede la possibilità di avere altri partner sessuali occasionali.
Questa relazione si colloca al polo opposto rispetto all’amore platonico. La connessione dal punto di vista fisico è molto forte, mentre ci sono solidi confini dal punto di vista mentale. A volte le coppie occasionali sono tali perché l’intesa non riesce ad andare al di là del fisico, ma molto spesso c’è la scelta consapevole di non fare entrare l’altro nella propria intimità mentale.
E tu? Quale tipo di relazione preferiresti avere nel prossimo futuro?