Le emozioni sono stati mentali e fisiologici che influenzano il comportamento e l'esperienza di un individuo. Servono a preparare l'individuo ad agire in relazione agli stimoli ambientali: ad esempio, la paura può preparare una persona a fuggire da un pericolo, mentre l'amore può portare una persona ad avvicinarsi ad un'altra. Inoltre, le emozioni possono influire sulla memoria e sull'apprendimento, aiutando a ricordare eventi importanti e a imparare da esperienze passate.
Potremmo quindi dire che le emozioni arrivano perché ci servono ad agire, senza affidarci a mille pensieri razionali: l’emozione è sempre più potente del ragionamento, anche quando vorremmo che fosse il contrario. Le emozioni sono un dono che la natura ci ha fatto, tanto prezioso quanto a volte inquietante. Come se fossero onde scuotono il mare della nostra anima, lo turbano, a volte danno luogo a vere e proprie tempeste; ma secondo molti, vivere senza emozioni non avrebbe senso.
Quando ci emozioniamo, il sistema nervoso autonomo (SNA) del corpo reagisce rapidamente e in modo automatico. Il SNA è composto da due sistemi: il simpatico e il parasimpatico. Il sistema simpatico è attivato durante le emozioni come la paura, la rabbia e l'eccitazione e prepara il corpo per l'azione, aumentando la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, la respirazione e la sudorazione. Il sistema parasimpatico, invece, è attivato durante le emozioni come la gioia e aiuta a riportare il corpo alla normalità, rallentando la frequenza cardiaca e la respirazione.
Inoltre, le emozioni possono influire anche sull'attività ormonale, ad esempio con la produzione di adrenalina e noradrenalina durante le emozioni di paura e di rabbia, o di ossitocina durante le emozioni positive come l'amore e l'affetto.
Anche se ciascuno ha il suo modo di comunicare le proprie emozioni, possiamo dire che esse sono universali: tutta l’umanità, a qualsiasi latitudine, sperimenta quotidianamente il loro potere.
Le emozioni sono così potenti che alcune persone si sentono spaventate da esse e desiderano, in cuor loro, di non provarle più o di anestetizzarle. Parliamo in particolar modo delle emozioni negative, ma sappiamo che anche emozioni “positive” come il senso di euforia continuo ed eccessivo provocano disagio. La cosiddetta disregolazione emotiva, una condizione neurologica o psicologica che porta le emozioni ad essere troppo intense e fuori controllo, è una condizione che richiede un intervento farmacologico perché mette a rischio la persona. Ma se usciamo da questo tipo di eccessi dolorosi, dobbiamo ammettere che non c’è nulla di meglio che vivere le emozioni fino in fondo, permettendosi di attraversarle e persino di lasciarci guidare da esse.
Le emozioni, belle e brutte che siano, non nascono per romperci le uova nel paniere; arrivano come espressione più autentica e immediata della nostra natura, rivelando verità che la mente non sempre riesce ad afferrare con altrettanta rapidità. Le emozioni ci mantengono in comunicazione col nostro Io.
Purtroppo, fin dall’antichità, l’uomo ha sviluppato tante tecniche per manipolare le emozioni ed esercitare, in questo modo, un potere sugli altri. Ecco perché, con l’andar del tempo, si è andata creando una certa sfiducia per queste messaggere dell’inconscio. Oggi pensiamo che la ragione, meno difficilmente manipolabile, sia superiore all’emozione. In realtà dovremmo permetterci, soprattutto quando riconosciamo di essere in un ambiente dove non corriamo forti rischi, di ascoltare molto di più la nostra parte emotiva, proprio perché è genuina e viene dal nostro lato più puro, più animale, più innamorato della vita. Smettiamo di combattere le emozioni: accogliamole a braccia aperte, sia quando sono belle sia quando sembrano cattive (sono qui per insegnarci qualcosa!).