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    Riflettere sui propri obiettivi con le carte da gioco
    Secondo i ricercatori, l’uso di carte ricche di immagini (come quelle da Dixit) aiuta a riflettere sul proprio carattere e i propri obiettivi, anche per le persone che normalmente si sentono poco in contatto con il loro inconscio.

    A novembre 2022 si è tenuto a Firenze un congresso dedicato all’Acceptance and Commitment Therapy, un ramo della psicoterapia contrassegnato dalla flessibilità e dalla concentrazione sui comportamenti umani. Nel corso del convegno sono stati condivisi i risultati di diverse ricerche tra i quali è emerso uno studio decisamente particolare per quanto riguarda il tema: il “potere” delle carte Dixit per migliorare l’introspezione e la comunicazione.

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    Dixit è un popolare gioco da tavolo composto da belle carte finemente illustrate, le quali raffigurano scene che spesso sono oniriche o fantastiche. Non è la prima volta che un team di studiosi si dedica a indagare le carte da gioco e il loro utilizzo: oggi carte come i Tarocchi, Dixit, ecc. sono utilizzate largamente nell’ambito della formazione, della creazione artistica e anche, appunto, della psicoterapia. Il primo psicologo a interessarsi alle carte fu già Jung, molti decenni fa.

    A cosa servono le carte? Secondo i ricercatori aiuterebbero le persone a mettersi in contatto coi propri valori, obiettivi e desideri, anche quando sono molto giovani o poco abituate al dialogo. Il potere delle immagini permetterebbe di esplorare la propria mente in maniera più facile e diretta, evitando il rischio dell’autosabotazione e dell’autocensura. Queste premesse interessanti sono state confermate positivamente dalla pratica clinica, fino a diventare un tema di divulgazione.

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    Questo discorso ci ricorda quanto sia ricca e complessa la narrazione per immagini, la quale spesso e volentieri va a scontrarsi con un’impostazione, che è quella su cui ancora si regge la nostra società, basata quasi totalmente sulla parola. Il detto “Un'immagine vale più di mille parole” è molto conosciuto, eppure ci troviamo continuamente di fronte al problema di accettare l’immagine nella sua complessità (a volte inesprimibile) o se tentare di “scioglierla” in parole.

    Con la grande diffusione prima della TV, poi dei social come Instagram, la nostra società sta lentamente cambiando: al predominio della parola, ancor oggi presente, si sta tentando piano piano di sostituire il potere della figurazione, per millenni relegato in secondo piano. La scelta di fare formazione o terapia utilizzando le immagini, anche se parte da intuizioni sviluppate quasi cent’anni fa, non è ancora così comune al giorno d’oggi e merita di essere esplorata.

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    È interessante a livello intellettuale, ma anche squisitamente pratico, che le immagini possano venire in soccorso ogni volta che la parola manca, e che gli spunti raccolti diventino l’occasione per trovare parole nuove, prima inaspettate. Ecco perché, tra gli scrittori, sono sempre più popolari le carte come i Tarocchi o i nuovi “Intuiti”,  sviluppati appositamente per lo scopo di incentivare il pensiero creativo. Passare attraverso le immagini può significare darsi a un tipo di ragionamento più libero e trasversale e questo è molto utile per evitare blocchi o banalità, in qualsiasi ambito.

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     Commenti (1)
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    1. cri_cri62, Udine (Friuli-Venezia Giulia)
      Vorrei dare un suggerimento a coloro che si soffermeranno su questo articolo. Anche e soprattutto uno strumento come una chat, ancora più che le carte di cui si parla nell'articolo, possono farci riflettere su noi stessi tramite il confronto con gli altri. Se si ha l'onestà intellettuale di raccontarsi per come si è veramente anche in un contesto così "bislacco" ci si può comprendere e conoscere meglio. In fondo è attraverso gli altri che impariamo a capire noi stessi... e qualcosa da imparare lo abbiamo sempre, a tutte le età.
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