A molte persone capita di sentirsi osservate continuamente quando camminano per strada, siedono sui mezzi pubblici, si trovano nelle sale d’attesa o al ristorante. C’è da dire che spesso questa sensazione corrisponde a verità ed è naturale: gli esseri umani sono curiosi per natura e parte del modo in cui la nostra specie impara e si diverte consiste nell’osservare i nostri simili. Se avete dei dubbi, provate a uscire per strada e ad appuntarvi mentalmente quando (e quanto) osservate la gente che vi cammina accanto. Così come voi osservate, allo stesso tempo siete osservati. Non deve esserci necessariamente un motivo particolare per questo.
La sensazione di essere osservati è spesso veritiera, anche quando non è possibile dimostrarla fattivamente. Il motivo è che gli esseri umani, come gli animali, sono dotati di una particolare sensibilità nei confronti dello sguardo altrui, anche quando non vedono direttamente l’osservatore. In parole povere, possiamo renderci conto che siamo osservati anche se chi ci guarda è, ad esempio, dietro di noi. Questo fenomeno si chiama, nel linguaggio scientifico, “scopaesthesia”.
Certo, se arriviamo a parlare di questo argomento è perché la sensazione di essere osservati di continuo si è fatta, per qualche ragione, irritante, spiacevole e pervasiva. Tutti dovremmo essere “attrezzati” fisiologicamente per muoverci in un reticolo di sguardi e, se iniziamo ad avvertirli in modo eccessivo, probabilmente c’è qualcosa che non va.
Che cosa? Beh, per esempio la timidezza. Chi è molto timido spesso è ossessionato dalla paura di rendersi ridicolo o di essere giudicato e quindi sente gli sguardi altrui come fonte di un disagio continuo e talvolta insopportabile, specie se si trova in situazioni nuove o è abbigliato in modo insolito rispetto al suo standard. Lo stesso fenomeno è osservabile in chi ha una scarsa autostima.
Un’altra situazione tipica è quella di chi è chiamato a esporsi in una situazione particolare, ad esempio quando deve parlare in pubblico. In quel momento, l’oratore potrebbe avere una percezione amplificata di se stesso, con la sensazione di “guardarsi da fuori”, sentendo in modo molto più forte il peso degli sguardi altrui.
C’è poi la possibilità che questo sentirsi continuamente osservati sia attribuibile a tratti paranoici, che di solito sono temporanei. Quando si sta attraversando un momento di stress intenso è possibile sentirsi “perseguitati” e sospettosi e provare la fastidiosa sensazione di essere osservati continuamente. Questo di solito è il segnale chiaro che la persona ha bisogno di riposo.
Abbiamo visto che essere osservati e sentire questi sguardi è normale. Se però il fastidio legato a questo tema si protrae nel tempo è giusto cercare di attenuarlo. Per farlo bisogna individuare la causa del problema (abbiamo visto che i motivi possono essere tanti) e intervenire, ad esempio abituandosi a stare in pubblico più spesso, prendendosi cura della propria autostima, scegliendo abiti che facciano sentire a proprio agio, lavorando sullo stress, ecc.