Quando abbiamo un problema e dobbiamo risolverlo, mettiamo sempre in atto delle strategie, anche quando non ce ne rendiamo conto. Alcune di esse in psicologia sono dette “funzionali” perché aiutano ad affrontare le situazioni difficili senza produrre effetti dannosi sulla persona; altre, al contrario, sono dette “disfunzionali” perché, anche se in un primo momento sembrano attenuare il dolore, in realtà causano danni sul lungo periodo. L’esempio più tipico è quello della persona che litiga con il partner perché ha avuto una brutta giornata al lavoro: all’inizio questo sfogo rabbioso aiuta a scrollarsi di dosso lo stress, ma alla lunga causa uno sfibramento della relazione.
Un altro modo per affrontare i problemi, sembra strano a dirsi, è drammatizzarli. Si rimugina sul problema, lasciando che la mente produca scenari catastrofici, e ci si culla in questi pensieri angoscianti. Anche questa è una strategia disfunzionale: inizialmente dà l’illusione di poter controllare ciò che sta accadendo, ma non aiuta a risolverlo. Anzi, secondo alcuni analisti, addirittura provoca un peggioramento.
Drammatizzare i problemi, infatti, può avere effetti negativi sulla salute mentale e sulla qualità della vita. Può aumentare lo stress e la ansia, e distorcere la percezione della situazione, rendendo difficile risolverla in modo efficace.
È necessario allora “sdrammatizzare” il problema, per poterlo affrontare in modo migliore. Ecco alcune strategie che possono essere d’aiuto:
In conclusione, l’approccio migliore a praticamente tutti i problemi della vita è quello pratico: individuare le cause della difficoltà e studiare il modo di superarle, anche con l’aiuto dei giusti alleati. Ma per farlo occorre avere la mente sgombra e una grande fiducia in se stessi: ecco perché utilizzando le tecniche che abbiamo suggerito con costanza è possibile migliorare nettamente la resilienza personale.