L’armocromia è una disciplina che sta spopolando negli ultimi anni perché promette di esaltare la bellezza di ciascuno in modo molto semplice, cioè in base alla palette di colori più adatta alla pelle. Su internet è possibile trovare centinaia di video di sedute armocromatiche, i quali ci permettono di capire un po’ meglio come funziona questa “scienza del colore”. L’esperto, osservando il tono e il sottotono dell’incarnato del cliente e accostando diverse tavole colorate al suo viso, sarà in grado di individuare la “stagione”, ossia il gruppo armocromatico di appartenenza, e da lì i colori che si intonano meglio alla pelle e che potranno valorizzare occhi e lineamenti.
L’armocromia riconosce 4 gruppi e 16 sottogruppi, i cui nomi sono legati alle stagioni dell’anno ma che ovviamente non hanno nulla a che fare con il mese di nascita di una persona. L’ispirazione viene dai colori tipici delle stagioni, come le tinte accese e aspre della primavera in contrasto con il chiarore pallido e “bruciato” dell’estate. A partire dall’analisi dell’incarnato, chi si sottopone a una seduta armocromatica potrà riconoscere la propria stagione e il sottogruppo, ricevendo una palette dei colori giudicati migliori per sé.
Questi colori possono essere considerati una linea guida per scegliere i vestiti e anche i trucchi per il viso, ma l’ideale è tenerne conto anche quando si sceglie il colore dei capelli. Un colore troppo chiaro o scuro, troppo freddo o caldo può danneggiare l’immagine complessiva del viso, impedendogli di brillare come dovrebbe. Ecco perché applicare l’armocromia alle tinte per capelli è un’idea furba per far risaltare al meglio la propria immagine.
Chi appartiene al macrogruppo “inverno” è valorizzato dagli alti contrasti: si tratta generalmente di persone dal capello scuro e dalla pelle olivastra, oppure con gli occhi chiari ma con i capelli scuri e un sottotono cutaneo freddo. I “winter”, quindi, sono valorizzati dai colori freddi. Possono tranquillamente mantenere il loro colore naturale, oppure possono rivolgersi ai biondi platino e ai viola, anche scuri e intensi.
Le persone che appartengono al gruppo “estate” hanno toni e sottotoni freddi e sono generalmente di pelle molto chiara e delicata. A loro si addicono i colori pastello e in generale tutte le nuances fredde: vietatissimi, per loro, i colori rossi e bene accolte, invece, tutte le tinte pastello oltre al classico biondo platino.
Il gruppo “autunno” nell’armocromia comprende una varietà di toni della pelle, dai più chiari agli olivastri, tutti contraddistinti da un sottotono caldo e intenso. A questa stagione si addicono perciò molto bene tutte le tinte calde e scure: via libera al rosso (ma meglio un ciliegia che un fuoco, più tipico della “primavera”) e in generale a meches, colpi di sole, balayage e ogni espediente che aiuti a scaldare il colore naturale della chioma.
Chi è primavera può essere naturalmente biondo, castano o rosso di capelli, ma deve avere un incarnato più chiaro e luminoso rispetto all’autunno. Le persone “spring” sono valorizzate dal biondo caldo (no al platino) e dal castano chiaro o ramato (no al bruno). L’idea generale è che scurire troppo la chioma sia un errore, mentre esaltare le tonalità calde e chiare tipiche della pelle “primaverile” sia un deciso vantaggio.
Queste sono linee generali che possono aiutare ciascuno a farsi una prima idea sul colore che gli si addice meglio. Chiaramente, per determinare con sicurezza la stagione di appartenenza è necessaria una consulenza armocromatica: le variabili sono tante e determinare con sicurezza il gruppo e il sottogruppo non è semplice. L’armocromia è una evoluzione interessante della vecchia consulenza d’immagine ed è una buona risorsa per chiunque voglia rinnovare il proprio look.