Casanova e Don Giovanni sono due seduttori leggendari, e anche se il primo è esistito realmente mentre il secondo no, si tratta di due figure-simbolo assai potenti che trascendono la loro storia. Infatti questi due personaggi vengono spesso citati come metafore in grado di descrivere le due diverse nature dei seduttori narcisisti.
Cos’hanno di diverso Don Giovanni e Casanova? Sarebbe forse meglio chiedersi cosa hanno in comune: entrambi sono famosi per le loro conquiste amorose continue, per la loro capacità di far cadere praticamente ogni donna tra le loro braccia. Ma le differenze tra i due personaggi (e quindi tra le due tipologie di amanti che simboleggiano) sono molte.
Don Giovanni è il narcisista classico, diremmo anche “overt”: cinico, calcolatore, freddo, senza un grammo di empatia in corpo. Nella finzione letteraria (ricordiamo che Don Giovanni non è mai esistito) questo seduttore impenitente arriva addirittura ad adescare una ragazza nel giorno del suo matrimonio. Don Giovanni odia le donne, anzi, sarebbe meglio dire che le donne gli sono indifferenti. Le sue conquiste gli servono solo ad alimentare il proprio ego. Il lato “positivo” è che le sue moine durano solo il tempo necessario a conquistare la vittima e vengono dismesse subito dopo, rendendo manifesto il gioco manipolatorio.
Casanova è il narcisista triste, diremmo anche “covert”: questo personaggio realmente esistito, avventuriero leggendario, è il prototipo di persona in grado di spezzare molti cuori. Divertente, brillante, appassionato, ama le donne e ogni volta si convince di essere innamorato sul serio, eppure non riesce mai a provare degli autentici sentimenti per gli altri. Ecco perché lo abbiamo definito un narcisista triste: subdolo con se stesso e con i propri partner, vittima e carnefice allo stesso tempo, è in grado di lasciarsi dietro scie di cuori a lungo ingannati e violentemente spezzati.
Già con queste poche righe, e con l’appunto che Don Giovanni è una figura immaginaria mentre Casanova una reale, è possibile rendersi conto che pochissime persone rispondono al ritratto del narcisista “classico”, come lo immaginiamo abitualmente. Le persone reali sono infinitamente più complesse, riescono a ingannare se stesse e gli altri spesso senza rendersene conto e per questo sono molto più pericolose.
Don Giovanni, nella sua letteraria natura luciferina e ribelle, è senz’altro un personaggio interessante, ma quando parliamo di seduttori narcisisti è proprio a Casanova che dobbiamo rivolgerci. Casanova soffre per la fine delle sue relazioni, soffre per la propria crudeltà, annaspa faticosamente in cerca di un amore vero che non riuscirà mai a provare e per questo è una creatura profondamente infelice.
Morale: i cattivi “puri”, come quelli nelle favole, sono praticamente inesistenti nel mondo reale. Ed è un vero peccato perché sono i cattivi “tristi”, tormentati, complessi, persino buoni nel fondo del proprio cuore, sono loro il vero problema.