Parlare da soli: lo avete mai fatto? Avreste voluto farlo ma temevate di essere malvisti? In genere l’atto di parlare senza un interlocutore è per il cittadino medio un segno inequivocabile di squilibrio mentale, ma le cose non stanno così.
Si dice che grandi menti come Newton e Einstein fossero solite intrattenere degli interessanti soliloqui e non è un caso se il papà di Sherlock Holmes, Arthur Conan Doyle, attribuì al suo personaggio questa abitudine. Il dialogo con se stessi si può rivelare una risorsa preziosa da utilizzare quando si ha bisogno di ragionare più o meno in profondità.
A parlare da soli impariamo molto presto, sin da bambini. Non è raro vedere i piccoli rivolgere parole ai loro giocattoli, ma anche a se stessi: questo avviene perché nelle prime fasi della vita il linguaggio non è ancora stato completamente interiorizzato, a detta degli studiosi.
Con la crescita perdiamo in gran parte l’abitudine di parlare da soli e la lasciamo riaffiorare in occasioni rare e spesso sotto la spinta della frustrazione: quando perdiamo le chiavi e ci chiediamo dove siano, quando abbiamo qualcosa da rimproverarci…
Ma cos’ha di speciale il parlare da soli e perché vi ricorriamo? Secondo i ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison, quando passiamo dal dialogo interno e silenzioso alla verbalizzazione cambiamo le nostre dinamiche cerebrali. Il soliloquio rende il cervello più propenso alla percezione, alla memoria e al problem solving ed è per questo che parliamo da soli principalmente quando siamo in difficoltà.
Secondo altri studi, parlare da soli serve anche come una sorta di specchio per riconoscere le emozioni, per far luce su ciò che si prova. Sembra scontato che chiunque sappia descrivere come si sente, eppure una gran quantità di persone ha bisogno di fermarsi un attimo e ascoltarsi (realmente!) per capire come sta. Spesso le emozioni stanno nella mente come un groviglio confuso ed è solo parlando ad alta voce che si riescono a sciogliere i nodi, come in effetti avviene nelle sessioni di terapia coi professionisti della salute mentale.
Sfruttare i benefici del parlare da soli a nostro vantaggio è un’ottima idea. Una volta colto che è un segno di salute mentale, anziché di malattia, possiamo ricorrere al soliloquio ogni volta che abbiamo bisogno di motivarci e darci coraggio. Quando verbalizziamo diventiamo un po’ i genitori o i coach di noi stessi ed è bene cogliere pienamente questa risorsa offertaci dalla natura. Ricordiamo di rivolgere a noi stessi sempre parole gentili e positive, con le stesse norme di rispetto che adotteremmo con un estraneo.