Nel libro "Del buon uso erotico della collera e di qualche sua conseguenza" lo psichiatra francese Gérard Pommier esplora il sottile e variegato intreccio tra eros e rabbia, insistendo su una caratteristica riscontrata in molte coppie: tanto più acceso si dimostra il litigio, tanto più sensuale sarà la conclusione. Già nel 17°secolo la filosofa Ildegarda Von Bingen parlava della dimensione sotterranea di odio insita in ogni rapporto sessuale. Ma occorre distinguere la "rabbia odiosa", ovvero l'ira, che danneggia il rapporto, dalla "rabbia amorosa", che vive latente per esplodere proprio nell'amplesso, quando si rompono i nostri freni inibitori. Ne sono esempio alcune parole dal contenuto violento che si sussurrano durante l'amore, i graffi, altre brutalità che vengono gradite proprio perché indicano un coinvolgimento emotivo da parte del partner.
L'amore, dai più antichi poeti ad oggi, è d'altronde spesso paragonato a una lotta, e nei proverbi popolari si dice che "non è bello se non è litigarello". Litigare, secondo gli esperti, non è sempre un’espressione di malessere, non è un elemento pericoloso da evitare a tutti i costi, ma fa indubbiamente parte della comunicazione. A patto che si impari a litigare bene, naturalmente, e che si impari altrettanto bene a fare pace.
Il sesso dopo aver litigato, secondo gli studi, piace molto agli uomini e, in misura minore, anche alle donne. Secondo la psicologia, il sesso stimola il desiderio di rincontrarsi emotivamente e ristabilisce la complicità messa a rischio dalla discussione; aumenta anche il senso di indulgenza verso il partner, e non bisogna per forza avere fatto pace prima: l'amore è già di per sé una forma di perdono, peraltro giocata su un piano molto più immediato e spontaneo rispetto alla sola dimensione razionale.
E quindi è giusto concludere una battaglia verbale attraverso una lotta d'amore? Assolutamente sì, tranne in un caso.
Lo chiamano "make up sex", e rende l'idea. In italiano potrebbe tradursi con una perifrasi: "mettere il belletto" a un amore pieno di crepe. Fare l'amore dopo aver litigato, per quanto sia bello, non deve diventare un'abitudine, una scorciatoia per evitare il dialogo.
Il sesso deve essere lo strumento, non il fine. Per questo è importante non limitarsi, ma concludere in ogni caso la pace anche a parole. Pure il giorno dopo, va benissimo: ma non lasciare che le discussioni rimangano sospese, e che la fisicità si trasformi in un auto-ricatto o in un modo di accontentarsi. Prendi altrimenti ad esempio una partita, con i suoi tempi: si discute, c'è un time out amoroso, si ridiscute, nuovo time out, fino a una pace completa.
Una relazione sana non si basa solo sulla fisicità, ma implica una complicità che si estende su più piani, prima di tutto quello emotivo. Se la coppia si trova in crisi su più fronti, il sesso riparatore potrebbe essere solo un'illusione. E se, dopo un litigio, il partner non si fa sentire per un po'? Quando questo avviene dopo una discussione finita tra le lenzuola, a maggior ragione, non è un buon segno.