Quando l’auto genera rabbia
Molte persone, quando sono alla guida, danno il peggio di sé: ma perché il fenomeno della “rabbia al volante” è così diffuso e da dove nasce?
Ognuno di noi conosce almeno una persona che appare piuttosto pacata nella vita di tutti i giorni, ma quando si trova al volante si trasforma esprimendo una forte carica aggressiva. C’è chi si innervosisce per il traffico o la mancanza di parcheggio, chi suona continuamente il clacson e chi addirittura si lascia andare ad improperi nei confronti degli altri frequentatori della strada. A volte queste esplosioni di rabbia possono degenerare in vere e proprie risse e diventare pericolose.
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Ma cos’ha di speciale la guida, per portare tante persone all’esasperazione? I motivi sono almeno due. Secondo gli studiosi dell’università di Mannheim (Germania) l’ambiente stradale e cittadino è percepito dal cervello umano come ostile e innaturale. I rumori, le luci, l’aria malsana e la presenza di persone sconosciute tutt’intorno contribuiscono a sovraccaricare il cervello, spesso già provato dai ritmi della vita moderna, lo privano momentaneamente di ossigeno e lo portano verso il cortocircuito, il quale si esprime ad esempio con la rabbia.
Un altro motivo è di tipo psicologico. Spesso ci si arrabbia in macchina perché ci si sente autorizzati a farlo. L’auto è percepita da molte persone come un ambiente privato, quasi domestico, e soprattutto come un guscio protettivo personale. Quando ci si sente protetti e al sicuro spesso si tende a dare il peggio di sé: è la stessa cosa che avviene sui social con il fenomeno dei cosiddetti leoni da tastiera, i quali scrivono commenti insultanti e violenti perché si sentono protetti nella dimensione virtuale.
Il fenomeno della rabbia al volante è così comune che spesso viene sottovalutato, ma non si dovrebbe essere troppo indulgenti nei confronti di comportamenti simili. La guida è un atto complesso che comporta sempre una quota di pericolo e non si dovrebbe mai guidare in preda di uno stato mentale alterato, che potrebbe indurre a condotte temerarie. Non è poi così raro che le litigate stradali vadano ben oltre le parole, sfociando in risse o in danneggiamenti.
Non è un caso se la National Highway Traffic Safety Administration, l’agenzia statunitense preposta al controllo della sicurezza sulle strade, abbia insistito per far considerare la rabbia al volante, in inglese road rage, come un reato penalmente perseguibile. Le condotte considerate più pericolose sono l’uso indiscriminato dei fari abbaglianti, che possono non solo infastidire ma anche far uscire di strada altri conducenti, le offese e gli insulti, ma anche le manovre azzardate fatte con l’intento di infastidire il prossimo, che rischiano di degenerare in pericolosi incidenti.
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È importante tenere a mente che la guida cela molte insidie e lasciarsi andare in auto è forse la cosa peggiore che si possa immaginare. Ma non si tratta solo di questo. Chi ha continuamente episodi di rabbia al volante sta nascondendo, probabilmente, qualche disagio più grande che non riesce a sfogare nella vita di tutti i giorni. È necessario comprenderlo e affrontarlo, senza negarlo, se si vuole migliorare la qualità della propria vita oltre alla sicurezza personale.
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