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    Il diritto di dire «No, non voglio sposarti»
    Nel pieno centro di Roma, una proposta di matrimonio andata male ha scatenato i commentatori del web. È un segno: tutti dovremmo recuperare la capacità di dire un no e di saperlo accettare.

    Di recente quasi due milioni di iscritti a Tiktok e non solo hanno visualizzato e commentato un video molto particolare: quello di una proposta di matrimonio organizzata nei minimi dettagli nella cornice affollata e luccicante di via Condotti a Roma e andata, purtroppo per il ragazzo, non proprio bene.

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    La scena è questa: un ragazzo, proprio in mezzo alla via, si inginocchia e porge un anello alla fidanzata. Tutto è stato organizzato: lo sfondo, l’atmosfera… nel frattempo si avvia anche un video per catturare il magico momento del sì. La strada si ferma, si crea subito un capannello, tutti attendono. Ma la ragazza, imbarazzatissima, dice di no: non vuole sposarsi, forse non con lui, o non adesso. La folla la incita, rumoreggia, eppure lei ha rifiutato e la proposta si conclude con un nulla di fatto.

    Questo piccolo e potremmo dire “quotidiano” avvenimento, semplice e quasi banale e amplificato solo per caso dai social, ci fa riflettere su una dinamica spesso presente nelle relazioni: la difficoltà di dire no, specialmente quando tutti gli altri stanno seduti dalla parte del sì. La folla che incitava, fotografava e filmava la ragazza sarebbe stata contentissima di assistere a una bella promessa di matrimonio, come sarebbe stato contento naturalmente il ragazzo che aveva comprato l’anello e organizzato il momento della proposta con tanta cura. Ma queste non sono le cose importanti: l’unica vera cosa importante era che la ragazza si sentisse libera di dire di no, senza preoccuparsi di deludere tutti.

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    Quante volte nella vita si fanno delle scelte non volute perché si ha dietro (o si immagina di averla) una folla scalpitante che preme in una certa direzione? Quante volte nelle relazioni si dice di sì per paura di scontentare l’altro, di perdere un’occasione, di fare una brutta figura o di non sapere veramente qual è il proprio bene?

    Un utente, sotto il video, ha commentato: “Poteva dire sì davanti a tutti e poi rispondere di no a casa”. Per quale motivo la ragazza avrebbe dovuto fare una cosa del genere? Dire di no può significare a volte deludere qualcuno, renderlo triste, rovinargli i piani, ma non è disonorevole né fa perdere la faccia a qualcuno. Le domande hanno sempre due possibili risposte: sì e no. Se non ci fosse la possibilità di scegliere come rispondere la domanda si tramuterebbe in un ordine. Rispondere sì non è obbligatorio, rispondere no non lede la dignità di chi ha posto la domanda.

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    La gran massa dei commenti che si è generata, gran parte contro la ragazza ma fortunatamente qualcuno a favore, dimostra che troppe persone non sono più abituate alla possibilità di dire di no a una proposta altrui. Questa piccola storia ci ricorda una capacità relazionale importante che tutti dovremmo recuperare, se vogliamo vivere meglio.

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     Commenti (3)
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    1. nembotto, Mentana (Lazio)
      vabbe... io conosco una situazione analoga... ma poi se ne è pentita voler un periodo di riflessione... e uno capi d'amare il suo lui... questi aveva votato pagina... quindi... magari bisogna pensare bene al si e al no..
    2. cri_cri62, Udine (Friuli-Venezia Giulia)
      Cmq io consiglierei pure di non spettacolarizzare ogni gesto. Impariamo a tenerci per noi le cose belle e ad agire mossi dai veri sentimenti e basta. Talmente preponderante la voglia di farsi vedere da non capire che la fidanzata non era poi così certa di voler convolare a nozze... robe da matti!
    3. chiocciolina1963, Bari (Puglia)
      Infatti in una relazione dove uno dei due ha atteggiamenti vittimistici, spesso si dice si alle richieste, subendo una scelta non voluta per non deludere l'altro, per paura di perderlo, per paura di restare soli, ecc e questo genera tristezza, insoddisfazione e conflitti celati dietro un'apparente storia felice. Ma un rapporto non si può reggere sulla base di ricatti morali, finisce al primo minimo conflitto o disaccordo. Impariamo a capire se l'altro sta parlando a noi o a se stesso.
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