La simbiosi, in biologia, si riferisce a una relazione in cui due organismi vivono insieme, traendo beneficio reciproco e dipendendo l'uno dall'altro per la sopravvivenza. Questo concetto può essere trasferito anche nel contesto delle relazioni umane, quando due persone si sentono interdipendenti al punto da perdere la propria identità individuale. Sembra molto romantica l’idea che una persona non possa sopravvivere senza l’amore della sua vita, ma in realtà il tipo di rapporto che si origina da questa convinzione è sovente sbilanciato e poco duraturo.
Secondo Erich Fromm “È sempre l’incapacità di resistere alla solitudine del proprio io individuale che crea l’impulso a entrare in rapporto simbiotico con qualcun altro. Appare evidente da ciò la ragione per cui le tendenze masochistiche e sadiche sono sempre coesistenti”. I problemi delle coppie simbiotiche possono discendere dal fatto che chi cerca di diventare una cosa sola con il partner lo fa, secondo la psicologia, sotto la spinta di impulsi potenzialmente dannosi. Questo convergere di tendenze masochistiche e sadiche notato da Fromm può riferirsi ai ruoli rivestiti dai due partner che si completano diventando codipendenti, oppure può riferirsi a una compresenza di sadismo e masochismo che fanno parte di ciascuno dei due amanti e si mostrano in momenti differenti.
Nella coppia simbiotica i confini personali si annullano, venendo sacrificati per cementare l’unione il più possibile e diventare “impermeabili” al mondo esterno, spesso visto come una minaccia. Per arginare il pericolo di fuga del partner prevale una tendenza a fare tutto insieme, a diventare ansiosi e controllanti e a pretendere di conoscere ogni aspetto della vita dell’altro. La coppia descritta da questo quadro è evidentemente precaria, in quanto gli individui che la compongono non sono liberi e non reagiscono come adulti alle sfide della vita.
Le relazioni simbiotiche sono estremamente intense e, proprio per questo, rischiano di essere poco durature. Intraprendere una relazione sotto la spinta della paura della solitudine, dell’incapacità di bastarsi, della ricerca di un piccolo mondo perfetto dove tutto è semplificato e coerente può portare paradossalmente a perdere il partner anzitempo. La rottura tra due simbiotici è, per tutti questi motivi, spesso violenta e traumatica per entrambi; a volte non sono i grandi problemi a far scoppiare queste coppie, ma questioni che per chi ha relazioni sane sarebbero ampiamente superabili.
L'amore autentico è caratterizzato dalla possibilità di crescita personale e dalla capacità di affrontare le sfide insieme senza pretendere di adattare ogni aspetto della propria vita alla relazione di coppia. Le coppie simbiotiche diventano quindi metaforiche prigioni dalle quali, prima o poi, è necessario liberarsi per non soffocare; un accontentarsi che scontenta tutti e che prima o poi pretenderà il conto.
Ma come puoi uscire da un rapporto simbiotico che sta diventando troppo stretto per te?
Il primo passo è riconoscere che ti trovi effettivamente in un rapporto simbiotico e comprendere i danni che questo tipo di relazione può causare alla tua salute emotiva. Occorre riflettere per individuare in quali aspetti della vita la relazione si dimostra limitativa e incatenante e iniziare, piano piano, a ripristinare i confini personali. Stabilire dei paletti è il passo più significativo che porta a trasformare una coppia simbiotica in una coppia sana.
Naturalmente è fondamentale, affinché il processo di guarigione si verifichi, parlarne con il tuo partner in modo aperto e onesto: datti modo di esprimere i tuoi sentimenti e la necessità di cambiamento nella relazione e pretendi di essere ascoltato e rispettato nel tuo sentire.
È piuttosto difficile trasformare una relazione di simbiosi in una relazione sana e con dei confini: purtroppo la presa di coscienza, in queste coppie, coincide spesso con la separazione. Ma sappi che, se oltre alla dipendenza è presente anche l’amore, è possibile “guarire” la coppia e proiettarla verso un futuro più luminoso.