Quante volte avete sentito parlare di poligamia? Ci scommetto: moltissime; e scommetto anche che chi ha iniziato il discorso ne era un sostenitore.
Il dibattito sulla natura dell'uomo, anche dal punto di vista sessuale, è talmente denso di implicazioni personali, etiche e religiose che discorrerne non è mai un atto totalmente limpido.
L'essere umano, nonostante la profondità e l'importanza della propria radice animale, non è scindibile dai portati della cultura, anche se quest'ultima può variare profondamente da paese a paese. Quando parliamo di argomenti simili, dunque, dobbiamo prendere con le pinze ogni risultato raggiunto.
Partiamo dalle definizioni: Monogamia deriva dal greco "mònos", tradotto in "unico", e "gàmos", traducibile in "nozze"; nonostante quest'ultima parola sembri rimandare a un legame di tipo matrimoniale, in realtà si definisce con questo termine una abitudine sessuale, quella di restare legato a un unico partner, a prescindere dallo status che potrebbe derivarne. In natura sono diversi gli esempi di animali monogami: i castori ad esempio, che smetteranno di essere fedeli solo in caso di morte del partner, o i lupi, le volpi, i gibboni; il 92% degli uccelli vive in coppie stabili (la cosiddetta monogamia sociale).
Poligamia deriva invece da "pòli", molto, e "gàmos", che è sempre tradotto in "nozze" e indica un atteggiamento sessuale contraddistinto dall'unione di un singolo con più partner. È presente in svariate culture e società ed è quasi sempre regolata da delle leggi, al pari della monogamia. Può assumere le vesti della poliginia, l'unione di un uomo con più donne, o della poliandria, la possibilità cioè che una donna abbia più partner maschi. È noto che la religione islamica consente a un uomo di contrarre più matrimoni, a patto che possa garantire un equo trattamento a tutte le mogli; nella popolazione Mosuo, in Cina, esistono invece clan matriarcali e la possibilità per una donna di avere figli da padri diversi. Quest'ultima società è probabilmente più promiscua di molte altre ma si può dire in senso quasi assoluto che la poligamia, nelle società umane, è sempre strettamente regolata.
Veniamo ora al nostro problema: qual'è la vera natura dell'uomo? Come detto poc'anzi, i risultati raggiunti dagli studiosi non sono univoci e lasciano sostanzialmente aperto il dibattito.
Uno studio dell'università canadese di Waterloo, pubblicato nel 2016 sulla rivista Nature Communications, spiega che l'essere umano era originariamente poligamo, come i suoi "colleghi" primati, ed è passato alla monogamia in epoca preistorica soltanto per ragioni di praticità. Quali erano queste ragioni? Con l'avvento dell'agricoltura i gruppi umani si fanno più numerosi e le infezioni sessualmente trasmissibili divengono una minaccia. Gli uomini, a quel punto, avrebbero rinunciato all'istinto poligamico per proteggersi da malattie che potevano causare la sterilità o addirittura la morte, garantendosi più sicurezza. Unirsi con un solo partner diventava, a quel punto, una garanzia di salute e di fertilità.
Il titolo con cui la scoperta viene divulgata in Italia, però, si mostra un po' più sbilanciato; il Fatto Quotidiano titola il suo articolo "Sesso. Siamo monogami solo per paura".
La poligamia, nel secolo scorso, ha rappresentato il vessillo di una battaglia contro il bigottismo cattolico, nell'intento globale di creare una società egualitaria e moderna. Oggi, spentosi il fuoco rivoluzionario, la spinta alla poligamia sembra piuttosto fare il gioco del capitalismo contemporaneo, con l'invito a passare da una relazione all'altra mantenendo pur sempre il centro su se stessi e quindi sul lavoro (sempre più duro e malpagato).
Lascerei la parola finale a un sessuologo, che in un bel documento da me rinvenuto per caso sposta il centro della questione da "L'Uomo" in astratto a "La singola persona".
Ogni individuo nasce con, e sviluppa, un certo grado di appetito sessuale, del tutto personale. Non è raro incontrare individui che provano una spinta istintiva alle unioni multiple, così come è facile incontrare persone che si sentono a disagio a confrontarsi con la spinta poligamica della società contemporanea. Chi ha ragione? Nessuno dei due, perché non è di ragione che si parla ma di istinto, e mi sembra di poter dire che questo istinto non sia fissato una volta per tutte ma sia personale, da un lato, e in movimento, dall'altro.
Le persone che hanno un istinto fortemente monogamo non sono necessariamente bigotte, tanto quanto i tendenzialmente poligami non sono per forza "facili" o "traditori". Il pensiero che il mio, il vostro istinto sessuale sia totalmente personale e totalmente giusto, perché naturale, ci aiuta a vivere la nostra vita in modo migliore perché evita l'ansia di conformarci a standard che non ci rappresentano. L'uomo può anche essere in origine poligamo, o anticamente monogamo: tutto ciò ci interessa dal punto di vista etologico; ma la grande possibilità offerta dalla psicologia è il poter scoprire ed esercitare, pur nei limiti della convenienza sociale e della legge, il nostro personale istinto, la nostra personale libertà.