L’orologio interno che sta dentro di noi, come tutti sanno, gira a una velocità differente dall’orologio vero nel quale tutti i secondi sono uguali. Si dice, proverbialmente che il tempo trascorso nel piacere sia infinitamente più veloce di quello passato in modo spiacevole o noioso. Non è vero a livello puramente misurabile, ma a livello psicologico si tratta di una verità incontrovertibile.
Ma al di là di piacere e non piacere, lo stimolo ambientale è fondamentale per l’orologio interno: una stanza bianca da fissare per un minuto farà sembrare quel tempo eterno, a differenza di una stanza di museo piena di opere d’arte che può essere osservata per diversi minuti che sembreranno secondi. Insomma, basta una piccola variazione nello scenario intorno a noi e anche l’orologio interno si modifica. Nello specifico, alcuni scienziati sostengono che osservare fotografie o immagini che esercitano una forte attrazione sulla nostra psiche rallenti il senso del tempo.
A sostenere questa tesi è un articolo apparso su Nature Human Behaviour, ad opera di un gruppo di neuroscienziati cognitivi della George Mason University. Lo studio, molto complesso, ha posto quasi 200 volontari di fronte a una varietà di test su percezione del tempo, memoria e immagini. Risulta che le immagini più luminose, nitide e meno affollate, ossia meno caotiche, dilatano la percezione del tempo. Lo stesso accade con le fotografie esteticamente belle, dunque “memorabili”. Al contrario immagini troppo affollate e confuse mandano il cervello in modalità di "riserva energetica", facendolo desistere dallo sforzo di afferrare i particolari.
Più il tempo percepito rallenta, meglio la mente ricorda l’immagine che ha visto anche a distanza di tempo: è così che alcuni particolari fotografici o pittorici diventano iconici.
Ciò che è interessante per gli scienziati è la correlazione tra percezione di rallentamento del tempo e la memoria. Questa scoperta potrebbe tornare utile, ad esempio, per gli studenti e gli insegnanti: proporre immagini chiare e semplici a discapito di grandi grafici potrebbe aiutarli a memorizzare meglio delle informazioni importanti.
Questa scoperta è utile anche, in potenza, in campo medico e psicologico. Alcune condizioni, come schizofrenia e ADHD, comportano alterazioni nella percezione del tempo. Indagare come la percezione dello scorrere dei secondi e dei minuti viene influenzata dagli stimoli sensoriali (la vista in questo caso, ma non solo) può essere uno stimolo di ricerca molto promettente.