Empatia e simpatia potrebbero essere scambiate per sinonimi, se si guarda all’etimologia. In realtà il tipo di approccio all’altro che descrivono è piuttosto diverso. Conoscere la differenza tra simpatia ed empatia, sentimenti di pari valore ma di diversa efficacia, può essere utile per gestire meglio il proprio contesto sociale.
Mentre l’empatia causa estrema vicinanza, infatti, la simpatia è più utile quando è meglio mantenere un quid di distanza, come nel caso di persone che si conoscono poco o di relazioni potenzialmente tossiche.
Partiamo quindi con il distinguere nettamente l’empatia dalla simpatia:
L'empatia è la capacità di comprendere e condividere i sentimenti di un'altra persona. Quando siamo empatici, non ci limitiamo a riconoscere le emozioni altrui ma le viviamo come se fossero nostre. Questa capacità di metterci nei panni degli altri richiede un profondo coinvolgimento emotivo e la volontà di sintonizzarci con le loro esperienze interne.
Immaginiamo un amico che ha appena perso il suo amato cane. Un atteggiamento empatico non si limiterebbe a riconoscere il suo dolore, ma cercherebbe di sentire quel dolore insieme a lui. Potremmo dirgli: "Posso solo immaginare quanto tu stia soffrendo, deve essere terribile perdere un compagno così caro." L'empatia ci spinge a immergerci nell'esperienza dell'altro, offrendo sostegno e comprensione profonda.
La simpatia è la capacità di provare compassione e preoccupazione per le disgrazie altrui senza necessariamente condividerne le emozioni. La simpatia si manifesta spesso come un sentimento di pietà o commiserazione per qualcuno in difficoltà: è una risposta emotiva che riconosce il dolore o la sofferenza di un altro, ma lo fa da una posizione di distanza.
Continuando con l'esempio dell'amico che ha perso il cane, un atteggiamento simpatico potrebbe esprimersi con frasi come: "Mi dispiace molto per la tua perdita. Deve essere davvero difficile per te." La simpatia, come prima detto, riconosce il dolore dell'altro ma mantiene una certa distanza, offrendo supporto più attraverso le parole che attraverso una vera e propria compartecipazione emotiva.
A conclusione di questa breve disamina potremmo affermare che l’empatia è “meglio” della simpatia ma non sempre è vero, anzi! A volte adottare un atteggiamento simpatico, o provare simpatia anziché empatia, è meglio per noi perché ha l’effetto di proteggerci dall’ondata emotiva altrui.
Ci sono persone per cui sentiamo simpatia ma non empatia e i motivi potrebbero essere vari: magari non conosciamo abbastanza queste persone, oppure non riusciamo a immedesimarci fino in fondo, oppure ancora ci rendiamo conto che entrare troppo nel loro mondo potrebbe essere pericoloso per noi. Ecco come mai la simpatia, sentimento nobile al pari dell’empatia, può essere coltivata per approcciarsi alle situazioni più difficili.
La simpatia è comunque un sentimento positivo che offre all’altro un sostegno concreto ma “discreto” che in alcune occasioni è il migliore possibile.
Sta a noi cercare di capire quando e perché sentiamo empatia o simpatia nei confronti del vissuto altrui e comportarci sempre in modo gentile pur mantenendo saldo il rispetto per noi stessi e i sacrosanti “paletti” che ci proteggono.