Differenze tra critica costruttiva e distruttiva
La critica costruttiva insegna, quella distruttiva abbatte: spesso le critiche nascondono altro rispetto al loro contenuto letterale…
Ogni giorno facciamo e subiamo critiche. In un certo senso è inevitabile, dato che potremmo definire come critica qualsiasi azione o caratteristica venga sottoposta a un giudizio. Ci sono però le critiche utili, costruttive, e quelle non utili (al destinatario), ossia distruttive.
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Quando abbiamo detto che le critiche distruttive non sono utili al destinatario non lo abbiamo fatto a caso. La critica infatti ha sempre una funzione, anche se qualche volta è nascosta. Le principali funzioni della critica sono:
- Insegnare: quando un genitore rimprovera un bambino di solito lo fa per il suo bene, per dargli un insegnamento e aiutarlo a migliorare. La critica in questo caso è costruttiva, non dà benefici a chi la fa ma solo a chi la riceve.
- Screditare: la critica a volte non ha valore, non è costruttiva, ma viene usata solo come strumento per screditare qualcuno agli occhi degli altri. Nei casi di mobbing, ad esempio, è tipico che la vittima subisca molte critiche pubbliche che hanno la funzione di renderla incapace agli occhi di chi assiste. Questo facilita la sua espulsione dal “branco”.
- Accrescere se stessi: la maggior parte delle critiche distruttive somiglia a un gioco di sottomissione. Chi critica cerca di ridurre l’altro e accrescere se stesso mettendosi in una posizione di superiorità. Ecco perché anche critiche fatte in privato e con tono apparentemente bonario possono dimostrarsi, in determinate occasioni, solo un falso pretesto. La persona che vuole dominare potrebbe rivestire il ruolo del “buon consigliere”, del “vice padre”, dell’amico fidato solo per rendersi indispensabile e per farsi guardare con ammirazione.
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Quando hai l’impressione che una critica sia distruttiva è importante avere già pronte delle strategie di distanziamento, per non entrare nel gioco di chi vorrebbe manipolarti o umiliarti. Ecco alcuni suggerimenti per fare fronte alle critiche distruttive:
- Quando la critica è imprecisa chiedi all’altro di spiegarsi meglio. In questo modo, se la critica è distruttiva, lo manderai probabilmente in confusione. Di solito chi fa critiche distruttive non si aspetta una risposta né una disponibilità ad accogliere motivazioni che di fatto non esistono: probabilmente non saprà spiegarsi meglio perché non ha idea di cosa ti stia accusando veramente.
- Rispondi alla critica solo se contiene un fondo di verità. Dopo che avrai spinto l’altra persona a spiegarsi, intervieni e rispondi solo se vedi che c’è qualcosa di vero in ciò che sta affermando.
- Adotta una strategia di distanziamento: rispondi “Certo”, se la critica distruttiva riguarda un fatto indiscutibile o “È possibile” se il fatto non è sicuro. Questo è un atteggiamento che mette distanza e tronca la discussione con l’interlocutore, preservandoti dal potere distruttivo della critica.
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Ricorda sempre, in ogni caso, che le critiche hanno un lato nascosto, invisibile, e non sempre c’entri qualcosa tu. La maggior parte delle critiche che vengono fatte al giorno d’oggi, purtroppo, servono più a chi le fa che a chi le riceve: non fare in modo che le parole dette dagli altri ti appesantiscano oltre misura.
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